Tu sei qui

MotoGP, Marquez: "Correre in Spagna sarebbe un errore dal punto di vista etico"

"Non avrebbe senso spendere soldi per riparare una pista quando ci sono tante persone senza casa, spero che nel prendere qualsiasi decisione venga messa l'umanità davanti a tutto e non lo sport, l'evento. Sepang? non è una pista favorevole"

MotoGP: Marquez:

Il fine settimana di Sepangi si è aperto per l'intero paddock della MotoGP con le brutte immagini di una Valencia inondata dalla furia del ciclone Dana. Una furia che ha creato enormi danni, ha fatto perdere vite ed ovviamente ha messo fortemente in discussione la possibilità di disputare l'ultimo GP della stagione 2024, nonchè i primi test in vista del 2025, da qui a due settimane. 

Nella mattinata dedicata agli incontri con i giornalisti, tanti piloti hanno commentato questi eventi ed uno dei più duri è stato Marc Marquez, che non vuole assolutamente sentire parlare della possibilità di correre un GP in quella zona mentre ci sono emergenze gravissime da affrontare e non sarebbe sensato deviare delle risorse per riparare i danni alle strutture del Ricardo Tormo prima di mettere al sicuro la popolazione locale. 

"Naturalmente la Spagna e specialmente Valencia è stata colpita duramente da Dana - le parole di Marc -  Come spagnolo, è difficile per me vedere queste immagini, sono terrificanti. Teoricamente noi abbiamo un GP lì, ma tutte le organizzazioni dello stato e del governo in questo momento devono dedicarsi ad altro, alle case di chi ha perso la casa o molto di più. Abbiamo perso più di cento persone, credo ancora non sia stata compresa bene la situazione".

Quindi pensi che ci si possa dimenticare del GP a Valencia?
"Sarebbe un errore preoccuparsi del GP a Valencia oggi. Il nostro è un evento sportivo, di divertimento. Deve andare completamente in secondo piano. Penso che l’impegno delle istituzioni oggi sia da destinare solo alle persone in difficoltà, ho visto i danni fatti al circuito, alle strade. Ma non avrebbe senso riparare cose di questo tipo oggi, con tante persone che sono rimaste senza casa. Vediamo cosa accadrà".

Un peccato non poter chiudere il mondiale in Spagna, anche l'ipotesi Jerez sembra difficile. 
"I miei sentimenti sono chiari. Da pilota spagnolo mi piacerebbe correre l’ultimo Gran Premio della stagione in Spagna, mi immagino un circuito che magari mi piace ed anche uno scenario bello per i tifosi. Ma la situazione è quella che è e penso che sia nostro dovere pensare prima ad aiutare tutti quelli che sono rimasti senza casa, chi ha perso qualcuno, ci sono persone che non hanno come mangiare oggi. Non vorrei quasi pronunciarmi in questo momento sull’opportunità di correre in ogni caso in Spagna, ma devo farlo: per me sarebbe un errore correre in Spagna l’ultimo GP della stagione. Dal punto di vista etico sarebbe un errore".

Neanche destinando tutto il ricavato dei biglietti venduti per gli sfollati?
"L’unica opzione che avrebbe senso sarebbe di destinare tutto il ricavato della vendita dei biglietti alle famiglie degli sfollati. Questo sarebbe stato un piano plausibile, ma il fatto è che prima di poterlo fare si dovrebbero spendere tantissimi soldi per riparare i danni al circuito, quindi non saprei quanto rimarrebbe. Senza questo scenario, correre la gara lì va completamente in secondo piano. Poi non si tratta solo di soldi, ma anche di tempo che è più giusto dedicare alle famiglie colpite".

Che decisione ti aspetti?
"Io spero che qualsiasi decisione venga presa, sia presa tenendo al primo posto il valore dell’uomo e non quello dell’evento sportivo. Se fosse per me, non ci penserei proprio a correre lì".

Pensiamo al presente, cosa ti aspetti da Sepang?
"Storicamente, Sepang è stata una delle piste più difficili per me. Però dopo l’esperienza con Ducati di un anno, magari sarà difficile ma cercherò venerdì di capire come sono messo. In Thailandia se fossimo stati in condizioni di asciutto eravamo secondo me da 3a o 4a posizione. Qui se siamo sullo stesso livello sarebbe un grande successo, perché io temo che possa anche essere peggio".

photocredit@RedBull

Articoli che potrebbero interessarti

 
 
Privacy Policy