Australia 2019. Andrea Iannone in sella all'Aprilia taglia il traguardo in sesta posizione. Ancora non lo sa, ma quella per molto tempo sarà la sua ultima gara. Rientrato quest'anno nelle competizioni in SBK, nel weekend che sta per iniziare, a Sepang, avrà la chance di misurarsi nella sua amata MotoGP. Un ritorno alle origini arrivato a sorpresa.
“Provo tante emozioni. Sinceramente non mi aspettavo tanto affetto dal paddock. Sono felice di essere qui e molto grato. L’obbiettivo per il weekend? Non ho idea. Credo sia importante divertirsi. E’ tanto tempo che non guido una MotoGP e le moto sono cambiate molto, ma mai dire mai. Tornerò a competere qui? No, credo non ci siano le possibilità”, le sue parole.
Parlando del momento in cui ha appreso della chance di prendere il posto di Di Giannantonio, assente in Malesia per l’operazione alla spalla, ha svelato: “Stavo andando a Jerez per l’ultimo round della SBK. Quando sono atterrato ho visto il messaggio di Rossi che mi diceva che aveva provato a contattarmi e doveva comunicarmi una cosa importante. L’ho richiamato e mi ha detto che aveva pensato a me per sostituire Fabio e io ho accettato subito”.
Immancabile una previsione sulla lotta per il titolo: “Avrà le meglio non il più veloce, ma chi sbaglierà di meno. La chiave sarà quella”.
In passato c’è stato chi è rientrato dopo una lunga pausa e ha vinto. “Troy era stato incredibile. Adesso è tutto diverso. Ieri mi hanno spiegato un po’ tutti i pulsanti. Sono entusiasta di andare alla scoperta di una moto tanto differente, se non sono troppo vecchio. Bello intanto avere l’opportunità ed essere qui. Ringrazio Valentino e il team VR46 perché senza di loro non avrei più provato una MotoGP. I soldi? Ne ho persi così tanti che va bene senza. La passione vince sempre sul denaro. Cosa mi ricordo dell’ultimo periodo in MotoGP? Ho alle spalle un anno in SBK dove le moto sono al top, tutto è molto bello e mi sono divertito. Alla fine il passato è passato. Io avevo programmato i cinque anni successivi e ne ho fatti cinque totalmente diversi, dunque preferisco vivere alla giornata e godere di ciò che si presenta”.
In Motomondiale continua ad avere un posto speciale nel suo cuore. “E’ stata tutta la mia vita. Sono arrivato qui a 15 anni, mi sentivo già grande, ma ero piccolissimo. Fa effetto essere qui con tante persone con cui sono cresciuto - ha asserito - Adesso sono più vecchio. Cosa ho importato da quanto mi è successo? Mai dire mai e che in un attimo può cambiare tutto. Ho capito che non bisogna smettere di sorridere e che devo sentirmi fortunato perché non ho mai perso l’energia e la voglia di vivere. Attorno a me ho avuto tante persone che mi hanno supportato”.
Infine, alla domanda se la partecipazione alla World Ducati Week fosse stata utile ha risposto: “No, sono sempre stato convinto di andare ancora forte in moto, inoltre, un conto è una stradale e un conto è una da corsa. Bisogna riuscire ad portare il mezzo al limite. Se ne sarò capace lo saprò domenica, ma credo sarà dura. Bautista per fare la wild card l'anno scorso aveva fatto almeno cinque test e ha faticato lo stesso".