Gino Borsoi si trova per la seconda stagione consecutiva a gestire Jorge Martìn in un finale di stagione infuocato, con la possibilità di vincere il titolo piloti proprio nell’anno dell’addio di Pramac a Ducati. Un traguardo difficile da immaginare quando ha preso in mano le redini della squadra, ma che in realtà ha giù sfiorato nel 2023. Dorna ha organizzato una conferenza stampa speciale a Sepang per mettere uno di fianco all'altro proprio Borsoi e Davide Tardozzi, ovvero i due team manager dei piloti che si stanno giocando questo titolo.
Adesso per Borsoi c'è da fare l'ultimo passo, quello che rappresenterebbe la ciliegina sulla torta della bellissima storia di collaborazione tra Pramac e Ducati, prima che la squadra italiana abbracci Yamaha e questa nuova sfida targata Iwata. Ci riferiamo ovviamente alla vittoria del titolo piloti con Jorge Martìn, una chance che non è mai stata così concreta come lo è oggi.
Come stai vivendo questo finale di stagione?
"Per prima cosa voglio mandare i miei pensieri alle persone colpite a Valencia dal ciclone Dana - le parole di Borsoi - stanno soffrendo tanto in questo momento e se potrò fare qualcosa al riguardo lo farò. Detto questo, è chiaro che mi sto godendo molto questo finale di stagione come è successo anche nel 2023. Di certo è un privilegio essere qui e lottare di nuovo con la squadra ufficiale. Faremo il massimo naturalmente per ottenere il miglior risultato possibile".
Dopo il titolo squadre, punti al mondiale piloti con Martìn.
"L’anno scorso è stato incredibile per noi essere la prima squadra indipendente a vincere il mondiale a squadre, quest’anno siamo ancora qui e possiamo vincere il titolo piloti. E’ davvero un privilegio e devo ringraziare Ducati, perché se siamo in questa situazione è grazie a loro perché hanno sempre dato a noi tutto il supporto necessario per esserci, quest’anno come anche l’anno scorso, quindi non possiamo fare altro che ringraziare loro".
Senti maggiore pressione?
"In termini di pressione penso che sia lo stesso. Credo anche che Jorge abbia imparato molto dal 2023, credo abbia capito cosa gli è mancato l’anno scorso e quali fossero i punti chiave per lottare per il titolo. Non solo Jorge è migliorato, ma anche tutta la squadra. Anche io stesso sono migliorato da questo punto di vista, perché quando arriva un momento di stress e pressione devi farti trovare pronto".
Siete anche alla fine del rapporto con Ducati, poi inizierà una nuova avventura. Hai mai temuto che il supporto di Ducati cambiasse quest'anno?
"Il prossimo anno sarà un’altra storia, è il futuro. Come ho detto tanto volte, Ducati non ha mai lavorato contro di noi, ci ha sempre dato il massimo in termini di materiale e supporto. Credo che siano gli unici nel paddock che avrebbero potuto darci opportunità e supporto di questo tipo. Non voglio dire altro, perché credo che sia chiaro che ci stanno aiutando e supportando come sempre".
Come vivi i momenti che precedono questo finale?
"E’ un grande momento, sono state due stagione incredibili con Ducati. Spesso mi piace chiudere gli occhi e ricordare ai bellissimi momenti vissuti in questi due anni. Lo dico spesso anche ai ragazzi della squadra. Essere qui, così vicino alla coppa per il titolo piloti, è emozionante. Mi piacerebbe riuscire a mettere il nome di Jorge qui".
Sia tu che Tardozzi siete stati piloti, vi aiuta nel vostro lavoro?
"Sono stato un pilota, ma di certo non posso fare suggerimenti a Jorge su come guidare. La cosa su cui invece penso di poter dare suggerimenti è l’aspetto mentale, perché è parte del mio lavoro come manager credo. Quando la sfida per il titolo diventa calda, come lo è oggi, credo che sia tutta una questione di intensità e concentrazione mentale".
Hai avuto colloqui con Dorna riguardo Valencia?
"Non ho parlato ancora con Dorna riguardo Valencia, ma sono sicuro che prenderanno la decisione migliore possibile".
Secondo te perché Pramac è emersa rispetto alle altre squadre clienti Ducati, dipende solo dalla moto Factory?
"Di certo la collaborazione che abbiamo avuto sempre con Ducati ha fatto la differenza. Poi è chiaro che anche avere la moto Factory ci abbia aiutato parecchio per essere dove siamo. Nel nostro box poi ci sono persone dotate di grandissima professionalità, tutta la squadra è ottima in ogni momento, tutti sanno esattamente cosa fare. Mi sento fortunato, ho gestito una grande squadra sempre ed ho sempre avuto attorno a me grandissime persone".
Tu dici che quando non si vince si deve imparare. Cosa hai imparato nel 2023 che ti è stato utile nel 2024?
"Quando non vinci devi imparare, è così che la penso. L’anno scorso è stato un momento decisivo per me ed anche per tutta la squadra, perché siamo partiti da lì per capire sempre meglio cosa fare per migliorare. Secondo me il frutto del lavoro si è visto, perché penso che siamo migliorati molto come squadra rispetto al 2024".
Cosa ti mancherà di più quando vi separerete da Ducati?
"Mi mancherà Davide, il mio maestro. Io guardo sempre chi è il migliore del paddock per migliorare e per me Davide è questo nel mio lavoro, mi ha aiutato molto. Ci mancherà la Ducati, perché dopo tanti anni abbiamo delle belle amicizie con tutti quelli che lavorano nell’azienda. Il futuro però è diverso, una grande sfida e richiederà anche un approccio diverso. E’ bello lottare con loro oggi!".