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SBK, Andrea Iannone a Sepang: l’ultimo passo verso la redenzione

IL PERSONAGGIO - Sul collo porta un tatuaggio con la scritta “Desaparecido”, ma forse ora ci sta anche un bel “Redeemed”. In questo 2024 Andrea si è riconfermato pilota, vincente e ora c’è un ultimo conto da chiudere col passato

SBK: Andrea Iannone a Sepang: l’ultimo passo verso la redenzione

Il rumors è emerso in occasione del weekend di Jerez della Superbike e allora abbiamo iniziato ad incalzarlo sull’argomento con tutte le domande del caso. Andrea Iannone ha fatto orecchie da marcante, arrivando addirittura a mostrarci la cronologia delle chiamate del proprio telefono pur di smentire la notizia: “Voi dite che corro a Sepang, che Valentino Rossi mi vuole, ma a me il telefono non squilla”. E allora noi gli abbiamo risposto scherzosamente: “Devi togliere il silenzioso, così magari senti la suoneria”.

Vista la situazione in divenire, potevamo ben capire che The Maniac non si sbilanciasse sull’argomento, mantenendo la massima riservatezza.

Sta di fatto che dopo 5 anni di attesa, Andrea Iannone tornerà a correre in MotoGP. Lo farà a Sepang, dove sostituirà Fabio Di Giannantonio in sella alla Ducati del team Pertamina VR46. Valentino Rossi, in accordo con Gigi Dall’Igna, lo ha voluto vedere in sella alla sua GP23 e The Maniac non ha potuto certamente tirarsi indietro di fronte a un invito del genere.

Per Andrea sarà una sorta di poker al buio, perché si troverà a guidare una MotoGP, che non ha nulla a che vedere con quelle a cui era abituato in passato. Al di là della sfida che lo attende, dove sarà chiamato a una vera corsa contro il tempo per capire la moto, le gomme e la pista, questo ritorno in MotoGP ha un valore certamente speciale per il 29. L’ultima immagine di lui su una MotoGP risale infatti a Valencia 2019, poi lo stop di 4 anni per doping.

Quattro anni che nessuno potrà restituirgli e che solo lui conosce il peso di ciò che ha dovuto sopportare. Eppure Andrea non ha mai voluto rinunciare a una cosa, ovvero essere pilota. Se come ci ha detto lo scorso agosto in questa intervista: “Il mio tempo in MotoGP era scaduto”, la Superbike gli ha offerto una seconda chance per ripartire. In questa sua seconda vita in cui Andrea ha raccolto le risposte che cercava: la prima, ovvero essere un pilota, la seconda tornare a vincere.

Per chiudere il cerchio mancava però un tassello, ovvero l’ultimo passo verso quella redenzione che Andrea in questi anni tanto inseguiva: salire di nuovo in sella alla sua amata MotoGP. Lo farà questo weekend, ritrovando quel paddock da cui si era congedato troppo presto senza poterlo fare come sarebbe piaciuto a lui. E chissenefrega se molto probabilmente la classifica vedrà il suo nome comparire nei bassifondi. Questa volta, più che il cronometro, conta esserci, indossando tuta e casco e non da semplice ospite come accaduto nelle ultime occasioni.

Altro che Desaparecido, Andrea is back, ora per davvero: Redeemed!    

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