Dopo la sconfitta nella Sprint di ieri, Bagnaia doveva reagire. Per portare la lotta per il titolo fino a Valencia, Pecco non può accontentarsi dei piazzamenti. È costretto a vincere ed è quello che ha fatto in Thailandia, per la 9ª volta in un Gp quest’anno. In una gara sul bagnato, ha saputo dosare rischi e velocità per centrare il massimo obiettivo.
“Sono molto orgoglioso e contento, voglio dedicare questo successo alla mia squadra - sospira - Questa mattina, dopo il warm up, ci siamo seduti ad analizzare cosa fosse successo perché mi mancava qualcosa, in frenata e in ingresso curva. Il mio team ha avuto una buona intuizione”.
Si è visto in gara…
“È una vittoria importante per il campionato, ma soprattutto dal lato mentale, dà fiducia. Sono contentissimo”.
Ieri, Marquez diceva che Martin aveva guadagnato più di due punti contro di te. Pensi che oggi tu abbia guadagnato più di 5 punti su di lui?
“Alla fine tra connazionali ci allea, anche se in Italia funziona diversamente (ride). Martin ieri aveva guadagnato 2 punti, ma per un nostro errore, e io oggi 5, nulla di più. A livello mentale, questa vittoria è importante per me, Jorge in una giornata difficile ha finito la gara comunque al 2° posto. È una situazione simile a quella dell’anno scorso in Giappone, quando lui aveva vinto e io gli ero arrivato alle spalle. È un successo importante per noi perché, per l’ennesima volta, nonostante fossimo in difficoltà, siamo riusciti a fare la differenza”.
Come hai fatto a reagire dopo ieri?
“Non mi faccio influenzare dai risultati, conosco perfettamente il mio potenziale e so che ieri nella Sprint abbiamo fatto un piccolo sbaglio che non mi ha permesso di riuscire a essere competitivo come mi sarei aspettato. Non succederà più. Cosa era capitato? È un segreto da box (ride). Comunque, non ho mai mollato, sono sempre stato convinto del nostro potenziale, credo in me stesso e nel mio team”.
Anche Martin, però, non è uno che molla…
“Siamo i due piloti più forti quindi, mal che vada, arrivi 2° o 3°. Bisogna provare il massimo, so che anche se vincessi tutte le gare che rimangono lui sarebbe comunque campione arrivando sempre secondo, ma vedo dura che succeda, sia per me sia per lui. Vedremo come andrà. Come vedo Jorge in questo finale di stagione? Forte come sempre”.
È arrivata la nona vittoria dell’anno.
“Quindici con le Sprint, ma sono comunque dietro di 17 punti. Quello che conta è il campionato”.
È la tua prima sul bagnato.
“Mi era sempre mancato qualcosa per riuscirci, anche se ci ero andato vicino. Dopo vent’anni finalmente ce l’ho fatta (ride)”.
La pioggia non ti ha preoccupato?
“È stata la mia sveglia questa mattina, batteva sul tetto dell’hotel. Lungo la strada per arrivare in circuito ho incrociato le dita perché smettesse, ma non ha funzionato e ho dovuto accettarla. Per la gara sono partito fiducioso, il warm up è stato utile per capire la situazione e fare un passo in avanti. In questa fase del campionato, non devo fare errori, non è facile e sul bagnato è ancora peggio. Sono rimasto concentrato e ho limitato i rischi”.
Te la sei dovuta vedere con un osso duro come Marquez.
“Sapevo quando fosse forte sul bagnato, ma anche di avere un buon potenziale e un vantaggio in termini di trazione all’uscita della prima e dalla terza curva. Mi ha aiutato a vincere. Lottare con Marc non è semplice, anche perché era più veloce di me, ma era troppo importante vincere oggi”.
Hai risposto per due volte ai suoi sorpassi.
“Frenavo molto forte all’ultima curva proprio per non lasciargli grandi possibilità di attaccarmi. Avevo visto Martin perdere il posteriore alla penultima e quindi mi tenevo un po’ di margine, quindi riusciva ad avvicinarsi. Marc era molto vicino, sentivo il rumore del suo motore, ma in una curva a 90° non è pericoloso incrociare la traiettoria per ripassare”.
Quando ti sei accorto che era caduto?
“Subito, perché c’era un maxischermo all’uscita della curva 9 e l’ho visto a terra. La prima cosa a cui ho pensato è che avrei guadagnato meno di 9 punti su Martin. Sapevo che Marc era più veloce di me, ma ci avrei provato. In quel momento stavamo entrambi spingendo molto e in alcune curve la gomma anteriore era veramente al limite”.
Fra pochi giorni saremo a Sepang, un’altra pista su cui conti molto.
“Perché lì sono sempre andato molto forte, ha tante curve a destra e grandi frenate, posso dare il mio meglio. Poi ci sarà Valencia è un po’ diverso: Martin era stato velocissimo nel 2022, io nel 2023, mentre nel 2021 eravamo caduti insieme. Vedremo come andrà quest’anno”.