Dopo quattro ritiri e il forfait per infortunio nel GP d’Australia, Pedro Acosta è finalmente tornato a vedere la bandiera a scacchi e lo ha fatto nel migliore dei modi: puntando i piedi sul podio nel GP della Thailandia. Il portacolori del Red Bull GasGas Tech3 non si è fatto fregare dalla pioggia, che lo ha spesso mandato in crisi quando correva in Moto2, rendendosi protagonista di una bella rimonta dalla settima alla terza posizione, dopo un errore al terzo giro.
Una gara solida quella condotta da lì in poi dal giovane pilota spagnolo, transitato sulla linea del traguardo a soli nove decimi di distanza dalla Ducati di Jorge Martin. Dopo essersi sbarazzato prima di Brad Binder e poi di Jack Miller, negli ultimi passaggi.
“Dobbiamo essere contenti perché, dopo diverse gare, siamo riusciti a finirne una e questo è positivo. Dobbiamo continuare in questa maniera, pensando che quando non è la nostra giornata non possiamo cambiare la situazione ma dobbiamo restare calmi e fare esperienza. Quella di oggi però è stata una buona giornata, anche se ho faticato a trovare il ritmo rispetto al Warm Up”, ha commentato Acosta in conferenza stampa, parlando del suo Gran Premio.
“A inizio gara sono andato largo prima in Curva 3 e poi in Curva 1, quindi mi sono detto che forse era meglio darmi un po’ una calmata e mantenere l’andatura. Poi non so cosa sia successo, ma a fine corsa, ho iniziato all’improvviso ad andar forte - ha spiegato - Dobbiamo essere felici e tenere a mente che dobbiamo finire le gare”.
L’inizio in salita non ha tolto concentrazione al 20enne, capace di strappare con la forza l’ultimo gradino del podio a Miller. Al termine di uno splendido confronto con il suo compagno di marca.
“È stata una bellissima battaglia e sapevo che si trattava di un duello per il podio, della serie: ‘adesso o mai più’ - ha raccontato Pedro - È sempre bello lottare con Jack, perché è aggressivo ma sempre nei limiti, e mi sono davvero divertito. Siamo stati fortunati a non fare un macello, perché altrimenti avremmo passato un lungo pomeriggio nel box. Dobbiamo esserne felici e vedere come possiamo migliorare nella prima parte di gara”.
Un duello che non è valso solo il podio al due volte iridato, ma che gli ha consentito di portarsi a soli sei punti dal quinto posto nel Mondiale, attualmente occupato da Binder. Un risultato che Acosta, probabilmente, avrebbe faticato a immaginare a inizio gara.
“Ho fatto molta fatica a mettere in temperatura i dischi dei freni. Non so per quale ragione, ma da che sono in MotoGP mi ci vuole più tempo rispetto ad esempio a Miller e Binder. In più, non avevo delle buone sensazioni con la gomma posteriore. Come raccontava anche Martin, avevo molto pattinamento in uscita dalle curve 5 e 6. Era come guidare sul ghiaccio - ha detto il 20enne raccontando le sue sensazioni iniziali - Per questo è stato molto difficile analizzare la situazione e l’avvio è stato piuttosto difficile. Come dicevo prima, sono anche andato largo nelle prime curve. Ma poi è arrivato un momento a circa cinque giri dalla fine, in cui c’è stato un cambiamento e ho iniziato ad andare veloce. Difficile capire perché, ma abbiamo imboccato la giusta direzione”.
L’iberico sembra trovarsi molto più a suo agio con la pioggia rispetto a quando correva nella classe intermedia.
“Non so perché non sono mai stato competitivo in Moto2 con la pioggia. A parte nel GP d’Australia dello scorso anno, nel quale sono stato abbastanza ‘veloce’ risalendo dal fondo dello schieramento - ha ricordato l’alfiere GasGas - Qui nel 2022 scattavo 5° e mi sono ritrovato 20° alla seconda curva. Non so come mai, ma è pur vero che in Moto2 era piuttosto complesso con le gomme Dunlop, perché si avevano molti doppiaggi. Passare alle Michelin è stato molto meglio e a ben pensarci, tutti i piloti che sono saliti su una KTM e si sono trovati in queste difficili condizioni di bagnato sono sempre stati piuttosto rapidi. Penso a Oliveira nel 2022, alla vittoria di Binder a Spielberg e a quanto fosse veloce Pol Espargaró all’inizio del progetto”.