Tu sei qui

MotoGP, Borsoi: "né Marquez né Bastianini faranno regali a Martin e Bagnaia"

"Se potranno vincere ci proveranno e lo stesso se dovranno rischiare un po’ di più, mentre Pecco e Martin dovranno cercare di rimanere un po’ più abbottonati. Il segreto della consistenza di Jorge quest'anno? Si è fatto aiutare da uno psicologo"

MotoGP: Borsoi:

Gino Borsoi nel lontano 1998 mentre era in prova, in pista a Johor,  in Malesia, investì un cobra, uccidendolo. Da lì il soprannome di 'Cobra Killer' e l'emblema sul casco. Solitamente pacato in realtà Gino, da quando è team manager in Pramac Ducati, sa mordere: ogni tanto si scontra con l'altrettanto focoso e verace Davide Tardozzi, ma è un po' il gioco delle parti.

A lungo al fianco di un fuoriclasse del calibro di Jorge 'Aspar' Martinez, Borsoi ha esperienza da vendere su tutti i fronti, e per questo è l'uomo ideale con cui parlare dello scontro fratricida - perché parlaimo di due piloti ufficiali Ducati - fra Bagnaia e Martin, a loro volta entrambi ex compagni di squadra ai tempi della minima cilindrata. In Thailandia, sul circuito di Buriram, Pecco e Jorge sono allo scontro finale, con tre Sprint e tre Gran Premi in tutto da disputare. Centoundici punti in totale che Martin non può gestire perché si presenta sul ring con soli 20 punti di vantaggio sul rivale.

Non stiamo facendo molto i conti, 20 punti sono importanti da un certo punto di vista, ma assolutamente non sufficienti con 37 in palio a ogni GP. Un errore può riportarti velocemente a zero e mancano ancora 6 gare, non è un vantaggio che ti può fare stare tranquillo”.

Il titolo si deciderà a Valencia?
Il trend al momento è questo, anche perché quando le cose vanno loro male uno fa 3° e l’altro 2°. Ultimamente sono sempre riusciti a portare a casa grandi risultati che hanno permesso loro di non perdere troppi punti sull’avversario. È abbastanza logico pensare che arriveremo a Valencia a giocarci il titolo”.

Come e quanto hai visto Martin cambiato in questa stagione?
Direi che è un Jorge 3.0. È riuscito a migliorare molto sotto l’aspetto mentale e della gestione, ha la tranquillità di sapere che è uno dei migliori piloti, ma sa che non è necessario dimostrare sempre di essere il migliore. La costanza l’ha reso un pilota più equilibrato, probabilmente un pochettino meno veloce. In certe gare, in certe qualifiche non siamo riusciti a tirare fuori il massimo, ma era giusto così. La costanza, con un calendario con le Sprint, paga molto di più ed è quella che l’anno scorso ci era mancata. Rispetto alla scorsa stagione, ci siamo riprogrammati internamente, abbiamo visto quale fosse la migliore strada per arrivare a fine anno con il bottino più grande possibile. Credo che, in questo momento, sia la squadra sia Jorge ci siano riusciti”.

Quanto è cresciuto dal punto di vista mentale Martin?
Già l’anno scorso gli avevo proposto di affidarsi a uno psicologo sportivo, perché secondo me è oggi una cosa importante e necessaria per tutti i piloti. Nel nostro mondo c’è ancora un po’ di pregiudizio verso questa idea, invece non è così. Come un pilota va in palestra e in moto per allenare il fisico, deve andare dallo psicologo per allenare la mente. È una palestra in più, a questi livelli se non sei forte anche di testa ti manca qualcosa per giocarti il Mondiale. Jorge lo ha accettato di buon grado e lo ha aiutato molto. Potete capirlo anche dalle sue interviste, è migliorato molto e, secondo me, ha fatto lo step che gli mancava”.

Si parla molto di questa rivalità con Pecco, molti storcono il naso perché è molto tranquilla nei toni.
A me questo tipo di rivalità piace e la promuovo, anche se posso capire che sia la meno interessante per il pubblico. Alla gente piace lo scontro, a me no. È una rivalità sana fuori dalla pista e professionale in pista”.

Potreste fare polemica tu e Tardozzi…
L’anno scorso ci insultavamo di più, quest’anno siamo migliorato sia io sia lui (ride). Ci siamo spostati sul campo psicologico, è una forma più intelligente di gestire queste cose. Alla fine siamo una famiglia, se siamo qui e ci stiamo giocando il Mondiale è anche e soprattutto grazie a Ducati che sta continuando a fornirci una gran moto e tutta l’assistenza necessaria”.

Con Martin che andrà in Aprilia e il team Pramac con Yamaha, era venuto il dubbio che a Borgo Panigale potessero fare ragionamenti diversi.
Alla gente piacciono le discussioni e non ricorda mai la correttezza di Ducati nei nostri confronti, anche a loro discapito. Ci stiamo giocando un Mondiale contro il team ufficiale e potrebbe essere ‘un problema’. Non credo che nessun’altra Casa costruttrice avrebbe fatto una cosa del genere”.

Abbiamo parlato della sfida tra Martin e Bagnaia, ma ci sono almeno due aghi della bilancia in questo finale di campionato: Marquez e Bastianini.
Sono due attori che si aggiungono a questo film stupendo e che sono sicuramente in grado di potersi giocare la vittoria quasi sempre. Possono togliere punti a noi come a Pecco, hanno una lotta personale per il 3° posto nel Mondiale e mi aspetto che non faranno regali a nessuno. Se potranno vincere ci proveranno e lo stesso se dovranno rischiare un po’ di più, mentre Pecco e Martin dovranno cercare di rimanere un po’ più abbottonati. Marc ed Enea non hanno nulla da perdere, noi sì. Dobbiamo ragionare su come gestire queste ultime gare”.

Articoli che potrebbero interessarti

 
 
Privacy Policy