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MotoGP, Bagnaia: "Venti punti non sono troppi da recuperare, Buriram è dalla mia parte"

In Thailandia Pecco parte all'attacco: "l'anno scorso aveva vinto Martin, non era stato il più veloce ma il più intelligente. Iannone a Sepang? Speravo ci fosse Bulega. Per Andrea non sarà semplice"

MotoGP: Bagnaia:

Arrivato a Buriram Bagnaia va all’attacco, per oggi con le parole in attesa di farle seguire dai fatti domani. Sente la pista tailandese nelle sue corde e vuole sfruttarla per accorciare le distanze da Martin. Non ha più troppo tempo per farlo, rimangono 3 Gran Premi da correre e i punti da recuperare sono 20. Non troppi, ma neanche così pochi.

Il mio obiettivo è guadagnare punti su Jorge - Pecco mette subito in chiaro le cose - So che questa pista è migliore per me. Negli ultimi tre anni sono stato sempre sul podio a Phillip Island, ma non sono mai stato il più veloce. Faticavo e la scorsa settimana più del solito, abbiamo sbagliato direzione il sabato e la domenica Martin e Marquez erano più veloci di me. Buriram mi piace, penso che il mio potenziale sarà più alto.

È vero che pensi che 20 punti non siano molti da recuperare?
Tre anni fa, senza le Sprint, lo sarebbero stati, ma ora ci sono 12 punti in più ogni fine settimana ed è facile perderne o guadagnarne tanti velocemente. Per questo penso che 20 punti non siano uno svantaggio enorme, anche se nemmeno pochi. Chiaro che se vuoi recuperarli devi fare qualcosa in più del tuo avversario.

Dici che questa pista ti si addice, ma l’anno scorso Martin qui aveva fatto una doppietta.
Vero, ma non è come a Phillip Island, dove è stato sempre molto competitivo. L’anno scorso Jorge aveva vinto non perché fosse il più veloce, ma perché è stato il più intelligente. La domenica io andavo forte, ma ero arrivato tardi nelle prime posizioni. Considerato tutto, penso che questa pista sia più dalla mia parte”.

Ti sei abituato a lottare per il titolo nelle ultime gare?
È la quarta stagione che mi succede, anche se nel 2021 avevo perso. Sento sempre la stessa pressione e mi preparo sempre nello stesso modo. Non penso cambierò”.

Che effetto ti fa pensare che fra pochi mesi il campionato ricomincerà dalla Thailandia?
Non cambierà molto, anche se mi piaceva iniziare dal Qatar. Più che altro è strano pensare che torneremo qui fra poco tempo”.

A Sepang sarà Iannone a sostituire Di Giannantonio, cosa pensi del suo ritorno in MotoGP dopo 5 anni?
Se devo essere sincero, speravo ci fosse Bulega, perché penso che quando hai la possibilità di guidare una MotoGP devi prenderla. Andrea di divertirà molto, ma tornare in Malesia non sarà facile, lo abbiamo visto l’anno scorso con Bautista. Iannone ha esperienza in MotoGP e penso prenderà quella gara come un divertimento”.

Cosa lo aspetta sulla Ducati?
L’ultima che ha guidato era quella del 2016, io non l’ho mai provata, la mia prima era stata la 2018 e posso dire che è completamente diversa da quella attuale. È vero che la Ducati oggi si adatta meglio a tutti i piloti, ma anche che per essere veloce devi forzare, essere aggressivo. Se lo scorso anno Bautista è arrivato ultimo non è perché sia un pilota lento, ma perché non è semplice adattarsi”.

Si sta parlando ancora molto dell’incidente fra Bezzecchi e Vinales a Phillip Island, cosa ne pensi a freddo?
Che ci sono alcune curve critiche e la prima in Australia è una di quelle, nel 2017 era successo un incidente simile con Zarco e Marquez. Se vieni risucchiato dalla scia, non è semplice evitare il contatto, ci provi, ma a volte è veramente difficile. Lo scorso anno, in Qatar, mi era capitato quando Di Giannantonio mi aveva superato. È qualcosa di cui dobbiamo cambiare in Safety Commission, ma non c’è nulla che possiamo cambiare nell’immediato”.

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