Il fine settimana australiano di Pedro Acosta si era fermato alla Sprint Race quando, a seguito di una scivolata, è stato costretto ad alzare bandiera bianca. A meno di una settimana di distanza, lo spagnolo è stato dichiarato in grado di risalire in sella per il GP di Thailandia, anche se al termine del primo turno di libere dovrà essere sottoposto ad un nuovo controllo.
"Sto meglio dopo tanta fisioterapia. Mi sono rotto parzialmente il legamento della spalla sinistra, ma negli ultimi due giorni c’è stato un buon miglioramento e questo è positivo. Sono anche contento che non sia necessaria un’operazione. Da quello che dicono i dottori, potrei avvertire del dolore. Per adesso riesco a fare tutti i movimenti senza soffrire", ha dichiarato alla vigilia del GP di Buriram.
"Domani farò altri trattamenti e vedremo come starò nella sessione mattutina. Non ho subito molte fratture in carriera, però domenica scorso ho capito imemdiatamente che non era normale, anche se non mi faceva male come quando mi ero rotto il femore. Se sono preoccupato di quando sarò in moto? No, ci sono già salito e non ci sono problemi", ha spiegato.
"Alla fine in Australia ho preferito non rischiare perché in caso di nuova caduta mi sarei potuto trovare a saltare anche le corse successive, compresa magari Valencia. I medici mi hanno detto che ci vorrà qualche settimana per riprendermi del tutto e in quel momento non riuscivo nemmeno ad alzare il braccio. Come noto Phillip Island non è il tracciato più agevole per sollevare la moto e per via delle condizioni le ultime curve sono molto dure. Se fossimo stati altrove, come a Jerez, ci avrei provato . ha proseguito nell'analisi della sua situazione - Complessivamente questo è un circuito più favorevole perché ci sono più curve a destra che a sinistra, oltre che diversi rettilinei. Tenendo spesso la meno aperta non devo neppure esercitare molta forza. Ovviamente nelle frenate a sinistra soffrirò di più. Prenderò dunque il fine settimana con calma e vedremo come finirò. Gli infortuni arrivano quando arrivano, certo non è il momento migliore".
Passando alle chance di KTM di mettersi in mostra, il 20enne ha considerato: "Nel 2023 a Buriram Binder aveva fatto un’ottima gara, aiutato dalle tante staccate e accelerazioni che ci agevolano. In sé per sé la mia moto ha una buona messa a punto, come dimostrato in Indonesia, dove sono salito sul podio, o in Giappone. Restano alcuni aspetti su cui lavorare come la carena".
In ultimo una parola secca sui propri obiettivi complessivi: "Voglio vincere e credo non tarderà molto ad arrivare un mio successo. Negli ultimi appuntamenti sono andato bene, quindi ci stiamo avvicinando. Dobbiamo solo finalizzare".