Fabio Quartararo partiva dalla 18ª casella dello schieramento nel GP di Phillip Island e passare sotto la bandiera a scacchi in 9ª può essere considerato un buon risultato, anche considerando le difficoltà della Yamaha. Il francese, però, pensa che sarebbe stato possibile ottenere di più senza un problema che lo ha condizionato.
“Nella seconda parte sono riuscito a tenere un buon passo, ma nella prima ho rischiato di fare un highside 5 o 6 volte - spiega - La gomma posteriore non era pronta e rischiavo sempre di perderla in maniera abbastanza aggressiva. Dobbiamo migliorare su questo aspetto, perché qui e anche a Mandalika abbiamo faticato a mandare in temperatura gli pneumatici, dobbiamo capire il perché. Però posso essere contento dei miei ultimi 10 giri”.
Dei primi, invece?
“Avevo fatto una bella partenza, avevo guadagnato 5 o 6 posizioni, ma non riuscivo a tenere il passo del gruppo che mi precedeva. Non riuscire a scaldare la gomma è stato il mio maggior problema”.
Ti ha sorpreso?
“In verità, non mi aspettavo di essere così veloce alla fine. Venerdì, nel mio time attack, avevo fatto 1’28”4 e oggi, al 26° giro, sono stato più veloce. Penso abbiamo qualcosa da imparare da questa gara”.
Anche Rins ha girato su tempi interessanti.
“Sicuramente è importante avere maggiori dati, due moto non sono sufficienti, ma il prossimo anno ne avremo di più e potremo migliorare più velocemente”.
Sei arrivato a 18 secondi dal primo, ma la gara è stata più veloce di 53 secondi rispetto al 2023. Cosa vuol dire?
“Non significa niente perché è cambiato l’asfalto. Penso che non dobbiamo guardare il gap dai primi, mai dai primi 5 o 6 e a fine gara ero più veloce. Il primo obiettivo deve essere quello di stare fra i primi 7 ogni volta, come avevamo fatto a Misano”.