Kenan Sofuoglu ha scommesso su BMW e Toprak Razgatlioglu si è voluto fidare dei consigli del suo mentore. Alla fine l’esperimento è riuscito e il manager turco si gode questo sabato che sa di storia. Al termine di Gara 1 lo abbiamo intercettato nel paddock, tracciando un bilancio di quanto fatto.
“Ovviamente siamo tutti felici per Toprak – ci ha detto Sofuoglu – quando ha firmato con BMW molti pensavano che fosse solo per soldi e che avrei rovinato la sua carriera con quella scelta. Invece non era così, perché per arrivare a maturare quella decisione ho valutato nel dettaglio quanto stesse facendo BMW nei vari Campionati e i risultati raccolti. Inoltre ero consapevole di chi stesse guidando in quel momento la moto, avendo rispetto di van der Mark e Redding. Con Yamaha il nostro tempo era finito e BMW stava facendo un lavoro straordinario, così abbiamo scelto loro”.
Siete riusciti a mettere fine al dominio Bautista.
“Bautista era fortissimo e avevamo bisogno di una nuova sfida e una nuova moto che ci consentisse di contrastare Alvaro. A Toprak gli ho detto: qualora dovessi vincere con BMW saresti considerato un eroe”.
Quando hai capito che il Mondiale sarebbe stato possibile?
“Nel secondo test ho capito che avrebbe potuto vincere il Mondiale, perché è stato impressionante. Alla fine è stato così. Il fatto è che l’obiettivo Mondiale sarebbe dovuto essere per il secondo anno, invece siamo riusciti a fare centro al primo colpo, andando oltre le aspettative”.
Quanto è cambiato Toprak in questi anni?
“Toprak è un pilota professionale e ad oggi non gli consiglio nemmeno più cosa fare in pista, perché lui già sa. Oggi volevo dargli alcuni consigli prima del via di Gara 1, ma alla fine ho capito non fosse necessario perché lui era consapevole di come dovesse comportarsi”.
Nel paddock si dice: Toprak è diventato più famoso e ricco di Kenan in Turchia…
“Quello non lo, diciamo che è vicino a me in quanto a fama. Sul discorso dei soldi io ho avuto una carriera un po’ più a lungo di lui (sorride)”.
Tutti noi conosciamo la storia di Toprak, condizionata dalla scomparsa del padre.
“Purtroppo il padre di Toprak è venuto a mancare a fine 2017, ma lui già nel 2014 era con me. In Toprak notai fin da subito grande talento e sapevo che sarebbe diventato Campione. Non ho mai voluto lucrare su di lui, ma parlai con suo padre, dicendogli di fidarsi di me. Il nostro rapporto non è mai cambiato in questi anni e penso che lui sia arrivato a un livello che non ha più bisogno di me”.
Al termine di Gara 1 Toprak ha detto che vorrebbe vincere con altre Case in futuro.
“Nel 2026 vorremmo andare in MotoGP, questo è il nostro obiettivo, infatti valuteremo tutte le opportunità presenti sul tavolo. Qualora non dovessimo trovare la giusta proposta potremmo rimanere qua in questo Mondiale. Al momento BMW è la nostra priorità, ma ancora non sappiamo cosa succederà dopo il 2025. Come detto dobbiamo vedere cosa c’è sul tavolo e vedremo poi cosa fare”.
La priorità per quanto riguarda la MotoGP è quella di un trattamento factory, giusto?
“Vogliamo un pacchetto factory e un contratto con la Casa come ad esempio funziona in Pramac con Martin. Non siamo interessanti a un’operazione come quella di Marquez con Gresini. Dico così perché Marc ha una grande supporto e forza alle proprie spalle mentre noi in Turchia non abbiamo sponsorizzazioni e tantomeno peso in termini di appoggio. Vedremo quindi come comportarci”