Per un’Aprilia che ride che n’è una che piange. A Phillip Island quella di Vinales è entrata direttamente in Q2, mentre la gemella di Espargarò era in fondo alla classifica, al 18° posto. È stato un venerdì dal sapore agrodolce per la Casa di Noale.
Non tutto è perfetto, però Maverick sente di avere delle carte da giocarsi: “sono riuscito a essere veloce, anche se le sensazioni in sella non sono ottime - ha spiegato - Ho iniziato questo fine settimana molto motivato, voglio ottenere dei bei risultati in questo finale di stagione. Ci sono delle arre su cui lavorare, sulla stabilità, sui cambi di direzione. Sono le cose principali e i ragazzi del team lo sanno bene”.
Il Top Gun vuole togliersi qualche soddisfazione, ma per farlo manca ancora un pezzo al suo puzzle.
“L’entrata in curva influenza l’uscita, oggi riuscivo a fare delle buone traiettorie e non ho avuto problemi in accelerazione. Quello che mi preoccupa di più sono i movimenti della moto nei cambi di direzione, è importante migliorare anche per potere attaccare in gara - ha sottolineato - La moto sta funzionando bene, ma questo punto è la chiave per il fine settimana. Però mi sento più competitivo rispetto a un anno fa”.
Non può dire lo stesso Aleix, che si è preso le sue colpe per il deludente risultato: “è stata una giornata strana. Dopo avere perso il primo turno, ho iniziato con troppa cautela il secondo, ho solo bisogno di più tempo. Mi sentivo sempre al limite e poi ho preso anche due bandiere gialla nell’ultima uscita per il time attack”.
Espargarò è stato poi molto netto nel commentare due aspetti del circuito di Phillip Island. Il primo è stato la recente riasfaltatura: “non mi sembra che ci sia un asfalto nuovo, è come lo scorso anno. C’è maggiore grip, ma gli avvallamenti sono ancora peggio” la sua critica. Il secondo la presenza di animali in pista, che ha costretto a esporre la bandiera rossa sia nel turno della Moto2 sia in quello della MotoGP. “È veramente difficile capire come possa continuare succedere. Per fortuna, non è successo nulla” la sua chiosa.