Il weekend del Giappone aveva alzato l'asticella delle aspettative riposte su Pedro Acosta, che sembrava essersi lasciato alle spalle l'attimo di smarrimento vissuto a metà stagione tornando ad essere competitivissimo in sella alla sua KTM. Un sogno infrantosi nella ghiaia in entrambe le prove, nella Sprint e nella gara lunga, segno forse di un talento ancora acerbo ed in fase di evoluzione in classe regina.
Segnali incoraggianti ad ogni modo anche per una KTM che in questa stagione ha faticato a brillare, pur confermandosi la principale rivale nella classifica delle case costruttrici, ed avendo proprio nel rookie spagnolo una delle sue migliori pedine sullo scacchiere della MotoGP attuale. Pedro Acosta approda quindi a Phillip Island con una fiducia rinnovata, conscio delle proprie potenzialità e supportato da una casa, la KTM, che continua ad investire e a cercare quella direzione necessaria per contrapporsi all'attuale dominio Ducati.
"Il nostro livello in Giappone è stato come un sogno - esordisce Acosta - ma dobbiamo raccogliere ciò che c'è di positivo di quel weekend. E' sicuramente stato uno dei miei fine settimana più competitivi della stagione, quindi dobbiamo cercare di proseguire in quella direzione. Nelle ultime gare abbiamo fatto dei piccoli passi avanti. Phillip Island è uno dei miei circuiti preferiti ed anche l'atmosfera del pubblico è fantastica".
Al momento sembri avere un certo margine sui tuoi compagni di marca, quali pensi possano essere i punti di forza della KTM qui in Australia?
"Phillip Island è un circuito completamente diverso da Motegi, stiamo migliorando i dettagli, nelle ultime gare abbiamo tutti provato cose diverse, a Jack è stata fatta provare una nuova aerodinamica mentre io ho collaudato altri dettagli come le forcelle. Come detto abbiamo fatto dei piccoli passi nella direzione giusta, penso che durante la stagione abbiamo provato direzioni diverse ma forse ce n'è solo una per guidare questa KTM, ed ora la stiamo trovando, l'unica per poter essere veloci".
Le Ducati si sono dimostrate estremamente competitive in tutta la stagione, ed è sembrato che fossi da solo a combatterle. Pensi che al momento siano imbattibili? Quali sono le aspettative qui a Phillip Island?
"Dopo il Giappone mi sento di dire che non sono né imbattibili né intoccabili, anche se è chiaro che sono ad un livello altissimo e sembrano essere sempre un passo avanti. Non siamo così lontani, quindi dobbiamo continuare a crederci e a lottare. Da Mattighofen stanno portando molte cose nuove, ma non è facile far funzionare subito qualcosa di nuovo in MotoGP. Nelle ultime gare lo stiamo facendo e stiamo continuando a lavorare. Dobbiamo essere aperti mentalmente e continuare in questa direzione dialogando con la casa madre".
A quattro gare dal termine del campionato, tra Martin e Bagnaia su chi punteresti per il titolo?
"Penso che Jorge al momento sia in vantaggio. Sulla carta forse sembra aver ottenuto meno risultati di Pecco, ma in termini di costanza è migliorato moltissimo rispetto allo scorso anno. Per questo penso che abbia un chiaro vantaggio in questo momento, come dimostrano anche i dieci punti di distacco da Bagnaia".
Pensi che la Marca influirà nella lotta?
"E' la domanda che si stanno facendo tutti, penso sia normale porsela. C'è la possibilità che il titolo vada a finire in un'altra marca il prossimo anno".
Aspettative per questo weekend?
"E' il mio primo weekend qui con la MotoGP, e le incognite sono molte. Dall'asfalto nuovo, al meteo, alle opzioni di gomme che avremo a disposizione. NOn so dirti ancora in che condizioni ci arriviamo, ne sapremo di più dopo il primo turno di libere. Quello che so è che sono 5 o 6 GP che abbiamo ritrovato una buona costanza. E' vero, ci sono state molte cadute in queste ultime gare ma stiamo andando nella direzione giusta, il passo è buono. Gli errori credo siano necessari per capire bene il nostro livello, vedere dove siamo e trovare il modo di restarci".