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MotoGP, VIDEO - Philiip Island, la pista dove i freni... non servono

I piloti della MotoGP usano i freni per appena 20 secondi al giro, il 22% del tempo totale: è il record 'negativo' di tutto il campionato

MotoGP, VIDEO - Philiip Island, la pista dove i freni... non servono
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Dopo una settimana di sosta, utile a riprendere il fiato dopo tre GP consecutivi, la MotoGP riparte con il primo round di un altro trittico extraeuropeo. L’edizione numero 34 del GP Australia si disputa a Phillip Island, già teatro di 27 edizioni perché 6 si disputarono ad Eastern Creek. In totale sono 81 le gare corse su questa pista, ma ancora nessuna Sprint, l’anno scorso posticipata alla domenica e poi cancellata per il maltempo.

Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con tutti i piloti della MotoGP, Phillip Island rientra nella categoria dei circuiti scarsamente impegnativi per i freni. In una scala da 1 a 6 presenta un indice di difficoltà di 1, essendoci solamente 6 frenate lungo i 4,45 km della pista ed una sola particolarmente dura per i freni. I piloti usano i freni appena 20 secondi al giro, equivalenti al 22% dell’intera gara: entrambi sono record negativi per l’intero Mondiale.

La curva più dura di Phillip Island per l’impianto frenante è prima: le MotoGP passano da 336 km/h a 189 km/h in 3,1 secondi in cui percorrono 217 metri grazie al carico di 4,1 kg sulla leva del freno. La decelerazione è di 1,5 g e la pressione del liquido freno Brembo tocca gli 8,8 bar.

Anche per la stagione 2024 i cerchi in magnesio forgiato Marchesini equipaggiano la maggior parte delle moto presenti in pista in MotoGP, 10 team su 11: per entrambe le ruote sono disponibili le varianti a 5 razze a Y e a 7 razze. Dal marzo 2000 Marchesini è un’azienda del gruppo Brembo con cui condivide la stessa sede produttiva e i medesimi valori. Tutti questi esemplari discendono da multiforging 3D a stampo chiuso e trattamento termico; garantiscono massima rigidezza e minima inerzia. Il risparmio di peso assicurato dalle ruote Marchesini favorisce l’accelerazione e la maneggevolezza nei cambi di direzione, così come in entrata curva a freno tirato, in percorrenza curva con elevati angoli di rollio (fino a 60°) e in uscita di curva a gas aperto, sempre con la moto inclinata.

Dieci sono i successi dei piloti australiani nei GP disputati a Phillip Island: 6 per Casey Stoner, tutti in MotoGP, 2 per Wayne Gardner nella 500, uno a testa Mick Doohan in 500 e Jack Miller in Moto3. A loro sono intitolati alcuni tratti iconici del tracciato: la curva 1 è la Doohan Corner, la curva 3 è la Stoner Corner e la curva 4 è la Miller Corner mentre il rettilineo d’arrivo si chiama Gardner Straight. Meno nota al pubblico internazionale è la scelta del nome Lukey Heights per la curva 9. Len Lukey è stato un pilota d’auto, campione nazionale nel 1959. Cinque anni dopo acquistò il circuito e lo riaprì nel 1967, dopo 4 anni senza competizioni.

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