L’acquisizione del Motomondiale da parte di Liberty Media da mero fatto sportivo si sta trasformando in un caso politico. In attesa dell’approvazione finale dell’Antitrust, l’europarlamentare Pascal Arimont ha inviato alla Commissione Europea una richiesta formale di indagine sulle attività della compagnia americana che già possiede la F1.
Per il membro del partito Cristiano Sociale belga ci sarebbero dei dubbi sulla liceità della manovra del gruppo statunitense in particolare per quanto concerne la tutela dei consumatori e la competizione leale. Sotto la lente di ingrandimento sarebbe stato messo il suo atteggiamento da asso piglia tutto.
Attualmente detentrice dei diritti commerciali del Circus fino al termine del 2110, nonché di quelli della F2 e della F3 ospitate negli stessi weekend di gara della massima serie dell’automobilismo, attraverso l’organizzazione sorella Liberty Global ha messo le mani altresì sulla Formula E, categoria dedicata alle monoposto elettriche, dando così vita ad un monopolio.
Altro aspetto che secondo Arimont merita attenzione è il fermo rifiuto dei vertici dello sport ad ammettere nel campionato il team Andretti-Cadillac che, di fatto, porterebbe a undici le squadre sulla griglia di partenza.
“Gli accordi commerciali rendono molto difficile l’ingresso di nuove scuderie, probabilmente limitando illegalmente la competizione”, la sua denuncia accompagnata dalla conferma di una causa sollevata in parallelo negli Stati Uniti.
Non è la prima volta che il motorsport diventa tema di dibattito pubblico. Nel 1997 fu Bernie Ecclestone ad essere accusato di monopolio, mentre nel 2006 alla CVC Capital venne dato l’ok all’acquisto della F1, ma soltanto dopo la vendita della MotoGP passata poi a Bridgepoint.