Continua a far discutere la decisione dei vertici Ducati di puntare su Marc Marquez nel 2025, anziché sul giovane Martin che da due anni sta dando spettacolo e oggi comanda la classifica generale della MotoGP.
Parlando a GP Racing l’attuale team manager dello spagnolo alla Prima Pramac Racing Gino Borsoi ha dichiarato convinto: “A mio avviso Jorge si meritava il posto nel team ufficiale l’anno prossimo”.
La domanda che tutti si pongono è cosa sia successo dopo il Mugello da cambiare tutto e portare la Casa di Borgo Panigale ad optare per il pilota di Cervera, un peso massimo a livello mediatico, nonché possibile fonte di disturbo per Bagnaia, invece del più gestibile 26enne che fino a quel momento pareva in vantaggio nell'ereditare la moto di Bastianini.
“E’ un interrogativo che bisognerebbe porre a Gigi dall’Igna, è chiaro tuttavia che sia affascinato da lui e dal suo modo di guidare. Che un otto volte iridato faccia di tutto per andare in moto deve essere gratificante per un ingegnere come lui”, ha considerato ribadendo tuttavia la propria sorpresa per il cambio di programma in corsa quando tutto sembrava definito.
Per il dirigente italiano sarebbe comunque sbagliato rimuginare troppo su cosa avrebbe potuto essere e non è stato. “Ormai è storia del passato e non possiamo fare niente al riguardo. Neppure per il pilota è buono piangerci su. Dobbiamo solo cercare di godere del tempo che ci resta assieme e dimostrare il nostro valore, altrimenti si perde di vista la sfida che stiamo affrontando. Dobbiamo conquistare il titolo e pensare solo a quello”.
E proprio sotto questo punto di vista Martinator oggi pare essere molto più completo rispetto al 2023 da poter gestire al meglio il confronto serrato con il campione in carica Pecco.“Ha fatto passi avanti sotto il profilo mentale e riesce ad essere molto più concentrato. La squadra stessa è cresciuta e sa essere più reattiva nell’offrire soluzioni quando ci sono problemi, oltre che nella strategia e nella preparazione di fronte a diversi scenari. Detto ciò è importante che Jorge sappia che siamo tutti con lui e pronti a dargli una mano”.