Il Circuito di Phillip Island, che ospita il Gran Premio d’Australia, è notoriamente tra i circuiti più impegnativi per i pneumatici se non in assoluto quello più difficile. Si tratta infatti di un tracciato spettacolare e vecchio stile, uno dei pochi a non aver subìto modifiche in quasi 70 anni di storia. Il suo layout particolare, con la maggior parte di curve a sinistra, la superficie recentemente riasfaltata e le condizioni meteo con possibilità di forte vento e di temperature molto variabili, lo rendono un circuito che pone alti livelli di stress sui pneumatici.
Per affrontare questo appuntamento, Pirelli ha deciso di affidarsi per entrambe le classi alle soluzioni anteriori di gamma, soft SC1 e medium SC2, mentre per quanto riguarda il posteriore, la Moto2 avrà la soluzione soft di sviluppo D0532 già utilizzata a Sachsenring e Aragón e la hard SC3 di gamma, la Moto3 potrà contare su medium SC2 e su hard di sviluppo C1096, anche questa già nota ai piloti.
“Quello di Phillip Island è un circuito che conosciamo molto bene, ci corriamo infatti da molti anni sia con il Mondiale Superbike sia con il Campionato nazionale Australian Superbike - sottolinea Giorgio Barbier, Direttore Racing Moto di Pirelli - L’ultima volta ci abbiamo gareggiato con il WordSBK a febbraio di quest’anno, quindi già con il nuovo asfalto, e possiamo solo che confermare che questa è una pista estremamente impegnativa per i produttori di pneumatici e la riasfaltatura sembra averla resa ancora più aggressiva aumentandone i livelli di abrasività e severità. Va detto che a febbraio i lavori di riasfaltatura erano appena terminati e quindi l’asfalto era ancora fresco e un po’ sporco, in questi mesi la situazione potrebbe essere migliorata un po’ ma i livelli di abrasività restano comunque elevati. Aldilà del nuovo asfalto, questo circuito è sempre stato molto impegnativo anche e soprattutto per via del suo layout particolare, con quasi tutte curve a sinistra che generano un elevato stress meccanico-termico sui pneumatici. Quello che non sappiamo è come si comporteranno i nostri pneumatici con le Moto2 e le Moto3 perché questa è la prima volta che veniamo in Australia con queste classi, anche se immaginiamo che la classe che stresserà maggiormente le gomme sarà la Moto2. Per questo motivo, in accordo con IRTA, la durata della free practice di Moto2 del venerdì mattina è stata estesa 15 minuti, per un totale di 55 minuti, per agevolare il lavoro di team e piloti e permettere loro di effettuare dei long run con entrambe le soluzioni posteriori. Data l’unicità di questo circuito, abbiamo infatti deciso di prevedere per il posteriore la soft di sviluppo D0532, già utilizzata a Sachsenring e Aragón, e la SC3, che è la soluzione dura della gamma per Moto2 mentre i piloti della Moto3 avranno la medium SC2 come soluzione più morbida e la C1096, una dura di sviluppo già portata in alcuni GP, come alternativa”.
I piloti di entrambe le classi avranno anteriori di gamma, soft SC1 e medium SC2, in numero di 8 pneumatici per ciascuna soluzione; quindi, 2 unità in più rispetto all’allocazione standard che ne prevede 6. In Moto2 i posteriori sono diversi rispetto all’allocazione standard: ci sarà come opzione soft la D0532 di sviluppo in 8 pezzi a pilota e come alternativa la hard SC3 in 6 pezzi. In Moto3 la medium SC2, che solitamente è la versione più dura, sarà quella più morbida a disposizione dei piloti mentre l’alternativa sarà rappresentata dalla hard di sviluppo C1096, entrambe in 8 pezzi a pilota. Dato che in entrambe le classi le mescole slick restano due all’anteriore e due al posteriore come previsto da allocazione standard, il numero di pneumatici che ciascun pilota da regolamento può utilizzare nell’arco del fine settimana resta invariato: 8 anteriori e 9 posteriori per un totale di 17 pneumatici a weekend.