Sesto al mattino e quarto nella sessione pomeridiana Alvaro Bautista ha terminato la prima giornata all'Estoril non esattamente soddisfatto delle risposte avute dalla sua Ducati, ma fiducioso per i prossimi due giorni pur consapevole della competitività di BMW che, su questa pista pare non avere rivali.
"Cattive condizioni meteo? A metà ottobre è possibile che il clima sia così. Noi dobbiamo saper guidare su ogni tipo di fondo e capire dove migliorare. Oggi non posso dire di aver avuto sensazioni negative con la pioggia, ma neppure fantastiche. Lo stesso è successo sull’asciutto. In particolare ho avuto difficoltà con il posteriore soprattutto in uscita di curva. Da metà sembrava che la gomma spingesse troppo e questo mi faceva perdere accelerazione a causa dell’eccessivo impegno del controllo di trazione. Comunque siamo solo all’inizio", ha spiegato.
Ad Aragon lo spagnolo sembrava essere tornato quello di un tempo, però una rondine non fa primavera. “Lì avevamo tanti dati a disposizione, qui ho corso solo una volta con Ducati e due con Honda, però è soltanto venerdì. Toprak dà l’idea di essere ad alto livello come al solito, ma vedremo come andrà dopo aver lavorato sulla moto", ha affermato realista.
E proprio il turco ha sostenuto che V4 R è la miglior moto del gruppo. “Ha dei punti di forza e delle debolezze, molto dipende anche dallo stile di guida del singolo e dalla capacità di bilanciare e gestire ciò che va bene e ciò che funziona di meno. Io ho provato solo due moto finora, per cui non so come siano quelle degli altri costruttori. Sono tuttavia consapevole che la Ducati sia molto valida".
Chiamato ad individuare i vantaggi della BMW con Razgatlioglu in sella, il ducatista ha dichiarato: "Ha un’ottima accelerazione in uscita di curva e anche una buona velocità di punta. Diverso il discorso per maneggevolezza e frenata. Nel 2023 pareva più aggressiva, ma allo stesso tempo più dolce nella gestione, quest’anno sembra invece che si debba forzare maggiormente. Non so se sia davvero così. Diciamo che il punto di forza è la combinazione tra il pilota e il mezzo a disposizione. La moto più forte è quella che ti permette di guidare come vuoi. Quando ho vinto tanto io, avevo dei vantaggi che la Rossa di Borgo Panigale mi ha consentito di esprimere e io ho saputo sfruttarli".
Per finire un confronto con il suo compagno di squadra Nicolò Bulega, giudicato troppo misurato e ragioniere nell'approccio alle gare dall'esperto ex MotoGP. "Siamo in una fase differente delle nostre carriere. Al di là della posizione in classifica io ho più esperienza nella categoria, mentre lui deva ancora costruirsela. Viene definito un debuttante, ma in realtà ha corso in Moto3 e Moto2, inoltre ha vinto in Supersport. Il livello del campionato è elevato, ma lui, a dispetto della sua gioventù è già in lotta per il titolo. Io ho quasi 40 anni e arrivo da un momento difficile e sto cercando di battere tutti. Al suo posto darei il massimo anche commettendo degli errori. A Cremona aveva della chance di prendere il comando della classifica ed era giusto che provasse perché non aveva nulla da perdere anziché pensare di accontentarsi del secondo posto e di raccogliere punti. A MotorLand ha avuto sfortuna al sabato, ma nella Superpole Race avrebbe potuto battere Toprak. Non voglio dire che sta sbagliando, ma la mentalità per poter pensare di vincere il campionato deve essere quella di aggiudicarsi delle corse", ha concluso.