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MotoGP, Espargaro: "Non so se siamo peggiorati, ma dopo il GP a Motegi ero distrutto"

"Sembra che corriamo con altre gomme e su un asfalto diverso. E' surreale come mi hanno passato le Ducati di Bezzecchi e Di Giannantonio. In corsa sono stato sempre di traverso e mi si è accesa la spia del carburante"

MotoGP: Espargaro:

In corrispondenza dei primi appuntamenti stagionali l’Aprilia sembrava essere la principale rivale di Ducati o comunque l’unica in grado di reggere il suo passo ed invece, man man che ci si è addentrati nel vivo del campionato la Casa di Noale ha perso forza e smalto mettendo in difficoltà i due portacolori Vinales e Espargaro. In particolare, in Giappone Aleix ha sofferto parecchio non riuscendo ad entrare nel Q2 e finendo a terra nella Sprint Race.

Nono al termine del GP il futuro collaudatore della Honda ha lamentato un evidente handicap nei confronti della Desmosedici, prova ne sono i 30 secondi di ritardo dal vincitore Bagnaia. “E’ andata davvero  male, ho lottato tantissimo e sono a pezzi. In questo fine settimana ho faticato a capire e ad accettare le cose”, il suo sfogo parlando con AS.

La mancanza di grip è stato ciò che ha pesato di più. “Sembra che usiamo altri pneumatici e che l’asfalto sia diverso. E’ surreale il modo in cui sono stato sorpassato da Bezzecchi e Di Giannantonio”, non ha nascosto il suo disappunto prima di condividere le sue sensazioni in sella e spiegare cosa non sta funzionando. 

La moto non riesce proprio a girare e per via della scarsa aderenza ho derapato per tutta la corsa. E’ stato un caso che sia arrivato al traguardo. Da tanto scivolavo si è accesa la spia del carburante”, ha svelato rispondendo poi alla cruciale domanda se la sua RS-GP24 abbia fatto passi indietro ultimamente. 

Non so se a Motegi vada peggio che altrove, vorrei saperlo. Analizzeremo con il team e gli ingegneri. Ad oggi comunque non sono capace di individuare cosa sia peggiorato sulla moto, sicuramente gli altri sono migliorati molto a differenza nostra. Forse non siamo in grado di farlo o effettivamente siamo andati un po’ indietro”, il suo commento. In mezzo a questi interrogativi insoluti una certezza, quella che riguarda l’abbassamento dei tempi. “Oggi i Gran Premi sono 10 o 12 secondi più veloci”, ha evidenziato.

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