Come il Mondiale SBK, anche quello Femminile si appresta a disputare questo fine settimana all’Estoril il suo penultimo Round della stagione. La terza tappa dell’anno per Sara Varon, il cui 2024 è stato condizionato da due infortuni che le hanno impedito di prendere parte ai primi due appuntamenti del campionato.
“Mi sono infortunata a marzo e poi di nuovo a Cremona durante i test del Mondiale Femminile, quindi ho saltato le gare di Misano e Donington Park. Mi sarebbe piaciuto molto partecipare a quelle gare, ma purtroppo non è stato così” ha raccontato Sara in una chiacchierata con gli organizzatori del Women's Circuit Racing World Championship (WorldWCR), in cui ha ripercorso le tappe che l’hanno portata a debuttare nel campionato ad agosto, in occasione della terza prova dell’anno.
Un inizio travagliato per la giovane pilota colombiana, che ha faticato a ritornare in sella alla sua Yamaha R7. “Ho ricevuto l’ok per correre a Portimao, ma non mi sentivo ancora particolarmente bene a livello mentale. Avevo paura di cadere di nuovo e di infortunarmi ancora. È stato un momento difficile e poi, naturalmente, Portimao è un circuito speciale con i suoi saliscendi. Sapevo che sarebbe stata dura - ha osservato - Devo allenarmi molto per essere tra le migliori pilote. Sono positiva e rilassata, so che sto tornando da un infortunio e devo essere calma. Il mio obiettivo è ottenere dei punti per entrare in classifica, questo è il passo da compiere per poter provare a essere di nuovo al via del campionato l’anno prossimo. Sono determinata e lotterò per i miei sogni”.
La determinazione di certo non manca alla 21enne, trasferitasi dalla città natale di Ibague, in Colombia, al Messico per poter affinare il suo talento sotto la guida del direttore di Italika Racing, Jorge Perez. Accompagnata dalla sua compagna di squadra, Astrid Madrigal.
“Sono molto appassionata delle corse e mi ci dedico al 100%. Voglio raggiungere qualcosa di grande in questo sport e grazie al supporto che Italika Racing mi ha dato, sono arrivata fin qui. Non mi è mai mancato nulla, mi sono potuta preparare adeguatamente allenandomi ogni giorno - ha spiegato Varon - Nel 2022 sono riuscita a diventare campionessa latinoamericana e poi Campionessa iberoamericana nel 2023 e in entrambi i casi sono stata la prima colombiana a riuscirci. Nel 2024, grazie al lavoro svolto e ai titoli vinti, l’Italika Racing mi ha aiutato a realizzare il mio sogno di raggiungere il Mondiale Femminile. Ho imparato davvero tanto con il nostro direttore sportivo, Jorge Perez, e la mia compagna di squadra Astrid Madrigal. Ora il mio sogno è diventare Campionessa del Mondo. Le corse sono ciò che mi ha resa ciò che sono, sono la mia identità”.
Del resto, il mondo del motociclismo ha fatto parte della sua vita sin da quando era bambina.
“È grazie alla mia famiglia che ho iniziato ad andare in moto - ha rivelato Sara - Mi portavano alle gare fin da quando ero piccola e mio padre aveva un’officina, quindi ho sempre avuto a che fare con le moto. Quando ero una ragazzina, c’era una minimoto nell’officina di mio padre e io gli dissi che volevo correre come gli altri. Così un giorno lui la portò a casa e me la fece provare. In qualche modo, l’ho guidata come se sapessi già come fare”.
Da quella prima esperienza all’attività agonistica il passo è stato breve. “Ho iniziato a correre grazie ai miei genitori, che gareggiavano a loro volta - ha raccontato - Ho corso in Colombia per la maggior parte della mia carriera, ma non ero molto conosciuta, né supportata, quindi non potevo partecipare a tutte le gare perché non era finanziariamente possibile. Nel 2018 ho iniziato ad andare in Messico per gareggiare in rappresentanza della Colombia e quell’anno sono arrivata tra i primi 10, e così sono riuscita a tenermi il posto per la stagione successiva, ho ricevuto una borsa di studio e ho vinto la mia prima gara. Ho vinto solo la prima gara della stagione, poi nel 2021 mi hanno invitata di nuovo, ho ottenuto altri podi e sono riuscita a piazzarmi bene nel campionato e quell’anno sono andata a vivere in Messico, lasciando la mia famiglia, i miei amici e l’università. Studiavo biologia in Colombia, ma ho smesso quando mi sono trasferita, per concentrarmi sul motociclismo”.
Poter rappresentare la Colombia a nel WorldWCR è un grande traguardo per la portacolori di Italika racing.
“È molto importante. Rappresento un intero Paese e sono molto orgogliosa di rappresentare la Colombia: sono nata lì, sono cresciuta lì, sarò sempre colombiana e rappresenterò il mio popolo come dovrebbe essere. È la cosa più importante della mia vita, sognavo questo momento. È un onore poter scrivere la storia prendendo parte a questa nuova era del motociclismo. È l’inizio di qualcosa che nel giro di pochi anni sarà fenomenale” ha commentato Varon, lanciando un messaggio alle future generazioni di pilote: “Come in tutti gli sport d'élite, è necessario avere disciplina, impegno, sacrificio e dedicare tutta la vita a realizzare qualcosa di importante. Se vi piace davvero questo sport, farete di tutto per fare la differenza. Lottate ogni giorno per i vostri sogni, siate guerriere e non lasciate che nessuno vi fermi, perché come me potete realizzare il vostro sogno di raggiungere il Mondiale Femminile”.