Una tripletta già fatta, un’altra da fare. Piloti e squadre della MotoGP si stanno prendendo un fine settimana di meritata pausa dopo essere volati dall’Italia all’isola di Lombok e poi a Motegi. I GP di Emilia-Romagna, Indonesia e Giappone sono stati il primo trittico di questo finale di stagione e sarà seguito da quello composto da Australia, Thailandia e Malesia, poi resterà solo il gran finale di Valencia.
È un Mondiale che si sta giocando punto su punto, con Martin in testa a 4 GP dalla fine, ma il vantaggio è risicato, appena 10 punti su Bagnaia. La sfida sembra ormai essere un affare privato a loro due - almeno di sorprese - perché Bastianini e Marquez sono rispettivamente a 79 e 81 punti da Jorge e, con ancora 148 da assegnare, solo l’aritmetica li tiene ancora in gioco. Tutto il resto dello schieramento, invece, non può appoggiarsi neanche alle speranze matematiche.
Quando si corrono 3 GP (per un totale di 6 gare) di fila, non c’è nulla di scontato e gli errori si pagano a caro prezzo. Ne sanno qualcosa sia Martin sia Bagnaia, che quest’anno stanno dando il loro meglio per quanto riguarda la velocità, ma anche il loro peggio in certe occasioni.
La tripletta appena conclusa, per numero di vittorie e podi, è andata a Bagnaia, ma il punteggio accumulato dice altrimenti. Pecco ha fatto bottino pieno nelle Sprint vincendole tutte, mentre ha conquistato una vittoria e due podi nei GP. Jorge, invece, è salito una sola volta sul podio il sabato, ma sempre la domenica, vincendo in Indonesia. Il risultato è che lo spagnolo nei 3 GP ha messo in cassaforte 80 punti, tre in più dell’italiano.
Entrambi hanno fatto un errore, ma quello di Bagnaia è stato più pesante. Pecco è infatti andato a terra la domenica a Misano perdendo 20 punti, mentre la scivolata di Jorge nella Sprint in Indonesia gliene è costata solo 12. Martin sta facendo della costanza il suo punto di forza, oltre ad avere mostrato soprattutto in Giappone la capacità di superare situazioni difficili, portando a casa un 4° posto il sabato e il 2° la domenica dopo delle qualifiche disastrose che lo avevano messo sull’11ª casella in partenza.
Così Bagnaia si ritrova ancora ad inseguire, nonostante quest'anno abbia già vinto 8 GP contro i 3 di Martin e 6 Sprint contro 5. Si potrebbe discutere a lungo di un sistema di punteggio ormai anacronistico, che non premia la vittoria e dà punti a 15 piloti su 22, ma vale poco perché le regole sono queste e con loro bisogna giocare. Del resto, se il campione del mondo si trova in quella posizione è per via dei 7 zeri in classifica, mentre il rivale ne ha solo 4.
Per riprenderlo, Pecco deve naturalmente arrivargli davanti, ma soprattutto non può permettersi più il lusso di sbagliare. Il che può essere la chiave di volta di questo finale di stagione, pensando soprattutto al prossimo appuntamento di Phillip Island, dove il meteo è famoso per le sue bizze.
Errori a parte, Jorge e Pecco stanno facendo nettamente la differenza nelle ultime due gare e gli unici a riuscire a tenere un passo simile al loro sono stati Bastianini e Marquez. Enea è stato abbonato al podio nelle Sprint e ha vinto anche a Misano, ma pesa l’errore in Indonesia. Marc è stato più costante, anche se negli ultimi 3 Gran Premi non ha avuto l’acuto e ha pagato caro la rottura del motore della sua Ducati. I Magnifici 4 di questa stagione sono comunque loro, capace di monopolizzare praticamente tutti i gradini del podio.
Solo Acosta ha rotto questo dominio, mettendosi al 2° posto a Mandalika. Il debuttante ha però pagato l’inesperienza e la troppa foga a Motegi, cadendo in entrambe le gare. Anche così, ha fatto più punti del ben più esperto Binder, che ha la sola scusa di un guasto alla sua KTM nella Sprint di Motegi.
La sorpresa del primo trittico, però, è stata Morbidelli. Franco sta faticosamente ricostruendo una stagione nata storta ed il 5° pilota ad avere ottenuto più punti nella prima tripletta: 46. Nonostante la mancanza di podi, il pilota del team Pramac è riuscito a vedere sempre il traguardo e anche con buoni piazzamenti.
Bezzecchi, invece, è protagonista ancora di troppi alti e bassi, ma almeno la domenica ha fatto un passo in avanti. Non si può giudicare, invece, il suo compagno di squadra Di Giannantonio, che paga una spalla malconcia e domani deciderà se fermarsi per sottoporsi a un’operazione. Fabio ha raccolto 15 punti in tre GP, lo stesso numero di Zarco su una Honda che continua a essere in crisi.
L’involuzione dell’Aprilia è ben visibile dai risultati di Vinales. Il Top Gun non ha decollato e i suoi 24 punti sono meno di quelli raccolti da Quartararo sulla Yamaha (che ha anche finito la benzina in due occasioni alla vista del traguardo). Se vuole salutare la Casa di Noale con un regalo, Maverick dovrà darsi da fare da qui a Valencia.