Dopo la caduta con cui ha messo fine alla sua Sprint, Joan Mir era pronto a regalare un buon risultato alla Honda nel GP di casa del colosso giapponese. Invece, tutti i buoni propositi del maiorchino sono naufragati subito a inizio gara, a causa di un incidente con Alex Marquez che lo ha costretto al quarto ritiro consecutivo. Un contatto che non è andato già a Joan, infuriato tanto con il connazionale quanto con la Direzione Gara, rea di non aver preso alcun provvedimento nei confronti del pilota Gresini.
“È normale che sia arrabbiato, perché non è la prima volta che succedono questo genere di cose con lui. Si è trattato di un’azione simile a quella con Bagnaia ad Aragon. Non proprio uguale perché Pecco stava tentando di superarlo, mentre io ero chiaramente davanti, ma la la sua moto è rimasta incastrata nello stesso punto dell’incidente con Pecco. È pazzesco” ha detto a fine gara il 27enne, raccontando la dinamica dell’incidente: “Lui è andato largo e ho colto l’occasione per superarlo, poi lui ha cambiato direzione e, quando ero in centro a Curva 12, lui mi ha colpito violentemente dietro e la sua moto è rimasta incastrata tra la sella e il forcellone della mia, spedendomi dritto nella ghiaia. È incredibile. Quello che è successo è folle! Sto aspettando per prima cosa qualche notizia dalla Direzione Gara... Probabilmente stanno dormendo o mangiando qualcosa. Poi, anche delle scuse, perché è necessario che ti scusi quando distruggi la gara a qualcuno”.
Una volta esistevano i punti di penalità da usare per punire i comportamenti reiterati, come quelli di cui è accusato il minore dei fratelli Marquez.
“È bello che la Direzione Gara non abbia messo l’incidente sotto investigazione e non abbia fatto proprio nulla - ha commentato ironico Mir - Sinceramente non capisco il modo in cui operano in questi casi. Dormono completamente. Non so cosa pensassero in questo caso”.
È tanta la frustrazione che traspare dalle parole del pilota Honda, che aveva l’occasione per disputare una buona gara.
“Ero fiducioso. Avevo fatto una buona partenza, ero 14° e poi avevo superato un gruppo di piloti che erano andati larghi in Curva 11 e quindi ero già vicino alla Top 10. Poi ho avvertito questo violento contatto da dietro. Che altro posso dire? - ha raccontato sconsolato Joan - Non perché si tratti del Giappone, ma abbiamo cercato di fare un buon fine settimana e sono riuscito a essere molto più competitivo che a Mandalika. Credo che il passo che avevo qui fosse il migliore che abbiamo visto quest’anno, ma non sono riuscito a far quadrare tutto. Ieri per colpa mia diciamo, mentre oggi per colpa di un altro pilota. È andata così”.