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MotoGP, Acosta: "Io come Michael Jordan. Così farò vincere KTM"

"Ad un certo punto smise di pensare a sé stesso per far progredire i Chicago Bulls a cui nessuno credeva. Sono convinto che se il team mi starà vicino riusciremo a vincere. Il mio unico obiettivo è il titolo con questa tuta"

MotoGP: Acosta:

Nel paddock di Misano avevamo visto una medaglia olimpica come il pugile Enmanuel Reyes Pla scambiarsi attestati di stima reciproca con i piloti spagnoli del Motomondiale, Marc Marquez in testa.  A pochi giorni di distanza, dall’Indonesia, è stato invece Pedro Acosta a sorprendere tutti svelando il nome del proprio idolo, colui che lo sta “guidando” nella professione motociclista, non un collega più anziano, magari di quelli che hanno vinto a ripetizione bensì un giocatore di basket, ovviamente non uno qualsiasi, ma Michael Jordan.

Il motivo? La vicinanza (in senso lato) tra i due percorsi sportivi. Era il 1984 quando il cestista accettò di firmare per i Chicago Bulls, all’epoca un club da fondo classica. A dispetto del suo record di canestri,  quell’anno la squadra raggranellò una sconfitta dietro l’altra, eppure, di fronte a tante offerte allentati di andare verso lidi migliori, MJ decise di restare lì. 

Come lui stesso ha confessato nella docuserie trasmessa da Netflix “The Last Dance” “sarebbe stato troppo facile andare in un team vincitore”. Così, seguendo questo esempio proveniente da una disciplina molto lontana da quella delle due ruote, il talento spagnolo ha scelto di dare ancora fiducia a KTM per il 2025, nonostante un 2024 tecnicamente inferiore alle attese.

Nessuno credeva nei Bulls, però creando un gruppo attorno a Jordan alla fine riuscirono a scalare la classifica”, le parole del 20enne riprese da Motorsport.com Spagna. E come dargli torto considerato che il club dell’Illinois dominerà successivamente l’NBA dal 1990 al 1998. 

In particolare c’è un frammento del documentario in cui lui ricorda di aver ad un tratto smesso di pensare soltanto ad accumulare punti per sé, per passare ad usare la squadra per conquistare i campionati. Dall’essere un grande giocatore si è trasformato nella leggenda che tutti conoscono”, ha evidenziato l’elemento per lui più significativo.

Dunque, almeno nel breve e medio periodo non dobbiamo aspettarci una fuga dell’iberico dalla scuderia austriaca direzione Ducati. “Se tutti in squadra remeranno dalla mia parte, potremo creare un grande gruppo di lavoro per progredire e portare a casa il  titolo. Il mio sogno è diventare campione, ma la mia sfida principale è farcela con KTM”, ha chiosato chiarendo le sue intenzioni.

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