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SBK, Aragon: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Destini che si incrociano quelli di Iannone e Bautista in un weekend dove la vittoria più grande è forse quella con sé stessi. Toprak torna e rivede il titolo mentre Bulega resta a piedi, frenato dalla sua Rossa sul più bello

SBK: Aragon: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Destini che si incrociano con storie dalla trama completamente diversa tra loro. Sono quelle di Andrea Iannone e Alvaro Bautista: di nuovo lassù a festeggiar sul gradino più alto del podio. Un giornata attesa ben 2967 giorni per Andrea, 161 invece per Alvaro in un weekend dove Toprak torna e sembra addirittura essere più forte di prima.

Da una parte ci sono i sorrisi, dall’altra invece la disperazione di Nicolò Bulega, frenato sul più bello dalla sua Ducati. Emozioni contrastanti quelle del Motorland in un finale di Mondiale tutto da vivere.    

IL BELLO – Andrea Iannone e Alvaro Bautista hanno catturato i riflettori del Motorland. Più che una gara, the Maniac ha vinto la sfida della vita e ora può correre finalmente libero senza più avere pesi da portarsi dentro. Ha lottato, stretto i denti e quel successo a lungo atteso lo ha ripagato per tutti quegli ostacoli affrontati in questi lunghi anni. Assieme a lui c’è Bautista, che a quasi 40 anni suonati ha voluto mandare un messaggio ben chiaro a coloro che iniziavano a dubitare delle sue qualità. Più che una gara, quella di domenica pomeriggio è stata una qualifica per lo spagnolo con tempi da MotoGP.  

IL BRUTTO – La sua disperazione una volta rimasto fermo vale più di qualunque altra parola non detta. La Ducati lascia a piedi Nicolò Bulega e forse questa è l’immagine della resa verso la corsa iridata. Vietato però arrendersi, perché c’è ancora l’aritmetica e nelle corse non è mai detta l’ultima parola fino alla bandiera a scacchi.

IL CATTIVO –  Alex Lowes esce di scena prima del tempo ad Aragon per lo spaventoso incidente di sabato mattina. Oltre al danno anche la beffa, rappresentata dal ritiro e perdere in un solo colpo il quarto posto in Campionato a favore di Danilo Petrucci. Lo aspettiamo al rientro in Portogallo.

LA DELUSIONE – A quanto pare le ali non sembrano far volare la Yamaha, tanto che ad Aragon il miglior risultato della R1 giunga da un nono posto di Locatelli. Un weekend nero, da dimenticare con la speranza che Estoril e Jerez possano portare qualche raggio di sole all’orizzonte.

LA CONFERMA – Toprak è sempre Toprak e anche questa volta ci ha tolto ogni dubbio. Chi nutriva dubbi in merito alle condizioni del campione turco al rientro dopo il trauma pneumotorace è stato presto smentito. Secondo in tutte le gare e sempre più lanciato verso il titolo con BMW.

L’ERRORE – Poteva iniziare a preparare i festeggiamenti iridati a Estoril, invece ha pensato bene di complicarsi i piani da solo. In Gara 2 l’errore costa caro ad Adrian Huertas, che resta fermo al paolo dovendo poi rincorrere. Lo spagnolo risale la classifica, ma niente podio.  

LA SORPRESA – Garrett Gerloff vuole chiudere al meglio la propria avventura in BMW prima di saltare il prossimo anno sulla Kawasaki. Un weekend da incorniciare quello di Aragon per l’americano: prima il podio e poi due top five.

IL SORPASSO – Ha aspettato l’ultimo giro per piazzare l’affondo decisivo: prima infilando Bulega e poi Toprak. Una doppia manovra a dir poco magistrale quella di Bautista, che gli ha consentito di ritrovare il successo nella Superpole Race della domenica mattina.

LA CURIOSITÀ – Toprak, Bautista, Bulega, Petrucci, Lowes, Iannone, Spinelli e van der Mark: è dal 2012 che la Superbike non vedeva otto piloti diversi vincere una gara.  

IO L’AVEVO DETTO – Bautista alla vigilia: “Aragon è una pista che mi piace, ma non so se potrò vincere e tantomeno ci penso”.

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