Quarto nella Sprint Race e quinto nel GP Marco Bezzecchi ha salutato Mandalika con sensazioni miste. Al di là dei buoni punti portati a casa, non è mancato qualche imprevisto a complicargli entrambe le corse, sabato a causa del quasi tamponamento con Bagnaia e domenica un nuovo intoppo al via.
“Sono contento del risultato, ma sfortunatamente ho avuto nuovamente un problema con l'abbassatore anteriore in partenza – ha dichiarato al termine della gara – Purtroppo mi manca sempre qualcosa per fare un buon weekend, però complessivamente non mi lamento”.
Tornando all’episodio che stava per mettere ko il campione del mondo in carica sabato pomeriggio, Bez ha spiegato: “Come avevo detto dopo la Sprint nel cambio di direzione la moto ha oscillato e ho dovuto frenare forte”.
Restando in tema di confronto con la Ducati ufficiale e con il pilota piemontese, il portacolori della VR46 Racing ha detto: “Pecco sostiene che la GP23 abbia più trazione? Ha ragione, tuttavia per noi questo aspetto è un problema in entrata. A mio avviso la GP24 è migliore in frenata e in curva. Con gomme nuove, soprattutto con l’anteriore, possiamo stare con loro in entrata, in uscita guadagniamo, mentre quando cala il grip anteriore noi siamo nei guai e loro riescono a portare velocità in curva e in ingresso, oltre a godere di un’erogazione più dolce. In generale la nostra moto ha più più grip al massimo angolo di piega, ma per girare e frenare questo non va bene e infatti stiamo tutti faticando. Ci sono piste in cui riesci a gestire meglio la problematiche che in altre”.
In merito invece alla decisione di montare la tomma morbida all’anteriore per la gara domenicale, il romagnolo ha sostenuto di non aver mai avuto dubbi. “La scelta era chiara perché quando ho messo la hard era perfetta solo in frenata. Qui nei settori 2 e 4 devi stare in angolo e mantenere la velocità in curva, il posteriore spinge talmente tanto che, con la dura davanti, anziché girare sarei stato come su un’auto da rally sempre in controsterzo e con tanto grainig, senza contare che non sarei stato abbastanza veloce”.
Analizzando il suo gran premio ha aggiunto: “Il problema è stata la partenza perché se sei dietro a qualcuno con la morbida soffri, infatti quando ero alle spalle di Morbidelli ho provato in tutti i modi di superarlo. Ad un certo punto ho messo la moto dentro, però non mi sono fermato e non ho potuto più riprovare per via gomma distrutta”. In ultimo uno sguardo ai prossimi appuntamenti: “Sarò in grado di mantenere il livello? Questo è l’obiettivo e ci proverò”.
Meno positivo rispetto a quello del riminese è stato il finale di weekend di Fabio Di Giannantonio.
"Avevamo molti dati e informazioni a disposizione dagli ingegneri da sabato. Per me era possibile usare la morbida al posteriore perché nella Sprint non era andata un granché, quindi ho rischiato perché con una diversa gestione dell’acceleratore e un ritmo meno intenso sapevo di poter finire la corsa. In avvio ho cercato di recuperare più posizioni possibili visto che è il momento in cui questa mescola rende maggiormente. Ci sono riuscito, anche se ho perso tempo con Marquez perché ero più veloce e abbiamo lottato più del dovuto, ma una volta che l’ho superato stavo facendo un giro veloce, ma poi non so bene come ho perso l’anteriore alla curva 10 e sono caduto. Certo era una frenata forte, ma niente di eccezionale. Devo comunque essere ottimista perché questo weekend siamo stati veloci", ha raccontato a caldo.
Una vera disdetta visto le buone premesse dopo la Sprint Race. "Sapevo che con la mescola soffice avrei cominciato a soffrire dopo 15 giri. Molto sarebbe dipeso da quanta gomma avevo ancora, ma ero fiducioso perché sono stato molto gentile con l’acceleratore e prima della corsa ero stato ad analizzare tutti i dati per capire dove salvaguardare la temperature delle posteriori. Eravamo in buona posizione per fare bene", il suo rammarico.
Adesso il pensiero è al prossimo round: "Non vedo l’ora di arrivare in Giappone. Le condizioni della pista saranno diverse, però spero di ritrovare le sensazioni avute qui e nella prima parte di campionato. Voglio rifarmi di ciò che mi è mancato a Mandalika. Nel 2023 ero andato molto bene sull’asciutto e avevo un passo per stare tra i primi otto o nove e sul bagnato avevo chiuso ottavo e con un gran passo, quindi potrei fare un buon risultato".
Infine la possibile operazione alla spalla: "Dopo Motegi avrò una visita e in quel momento decideremo, ma per adesso è tutto sotto controllo".