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MotoGP, Jorge Martin: "Al 13° giro i fantasmi del passato mi hanno fatto visita"

"Alla curva 16 mi tenevo, sentivo il motore di Acosta ma sono stato cauto, la percorrevo in silenzio. Il bacio sull'asfalto? la mia rivincita su quella curva, come Pecco a Barcellona. A volte sono stato troppo sicuro di me stesso, quando succede commetto degli errori"

MotoGP: Jorge Martin:

Jorge Martin lascia l'Indonesia col sorriso di chi ha sconfitto i propri fantasmi, quelli della scorsa stagione è chiaro, cui si erano aggiunti quelli di un passato recentissimo, appena ieri nella sprint del sabato. Una caduta che era costata cara allo spagnolo, che aveva visto dimezzato in un sol colpo il proprio vantaggio in classifica da Bagnaia. Il rivale lo aveva definito "il campionato degli errori", lui stesso ne ha collezionati diversi. E' con queste premesse quindi che Martin ha affrontato oggi i 27 giri sul circuito di Mandalika, 27 giri in cui l'alfiere del team Pramac ha dettato il passo sin dal primo giro senza mai cedere terreno a nessuno dei propri avversari, in primis un Pedro Acosta che sulla KTM è parso tutto fuorché un rookie.

La vittoria concede così nuovamente respiro allo spagnolo che recupera il vantaggio perso in classifica, solo 3 i punti che Pecco è riuscito a rosicchiare a fine weekend. Il madrileno nel giro di celebrazione torna su quella stessa curva che lo aveva tradito in passato e bacia l'asfalto, il gesto è simbolico, antitetico a quello di Bagnaia alla curva 5 a Barcellona, ma ugualmente d'effetto. Prossimo terreno di battaglia il Giappone: qui Martin lo scorso anno temprò la propria Katana sotto una pioggia incessante in un flag to flag, e le previsioni per la prossima settimana danno nuovamente pioggia...

Dopo le cadute dello scorso anno e di ieri nella sprint, ti sei preso la tua rivincita.
"Si, non è stata una gara facile - esordisce Jorge Martin - specialmente considerate quelle due cadute a livello mentale è stato difficile.Volevo finire la gara a tutti i costi e per farlo avrei guidato all'80%, ma sono stato costretto a guidare al limite. Verso il 13° giro i fantasmi del passato mi hanno fatto visita ma poi è andato tutto bene. Alla penultima curva sono stato attento a non commettere errori. Sono soddisfatto di aver imparato dai miei errori del passato, ora è importante mantenere questa direzione, anche se ogni weekend di gara è diverso dall'altro. In questo weekend forse sono stato persino troppo fiducioso e questo mi ha portato a commettere un errore, quindi forse dovrò stare attento a questo".

Acosta non ti ha lasciato respiro per tutta la gara.
"Ero convinto di avere un ampio margine, poi mi sono accorto che stava recuperando terreno ma sono rimasto calmo. Alla curva 16 però mi tenevo, ad ogni giro la percorrevo lentamente, in silenzio. Sentivo la moto di Pedro ma mi sono detto che era meglio essere cauti lì e dare di più altrove. Alla fine si è avvicinato a sei decimi. Così ho cercato di tirare fuori qualcosa in più e ci sono riuscito nel settore veloce, riuscendo a ricostruire un po di margine. Ho cercato di evitare rischi".

A fine gara durante il giro celebrativo ti sei fermato alla curva 16 ed hai persino baciato l'asfalto.
"Mi è tornato in mente il gesto di Pecco a Barcellona, quando si prese la sua rivincita su una curva (col gesto dell'ombrello ndr), quel gesto è stata la mia rivincita. Penso che chiudere un weekend così, vincendo dopo una caduta al sabato sia davvero una bella sensazione. Ripartire in moto poi è stato difficile, i fan indonesiani sono incredibili".

Lasci l'Indonesia ancora da leader del campionato.
"Partiamo come siamo arrivati, forse un pochino peggio in termini di punti. L'importante è mantenere alta la concentrazione, ma sopratutto non essere troppo sicuri di sé, quando lo sono commetto degli errori. Serve un equilibrio tra il nervosismo della tensione e la calma della concentrazione per poter dare il 100%".

Le previsioni per il Giappone danno pioggia.
"Me ne preoccuperò dal prossimo giovedì. Anche qui inizialmente dava pioggia ma non è arrivata. Del resto è chiaro che la pioggia con la tensione alle stelle a fine campionato può essere un problema, ma lo scorso anno abbiamo corso in quelle condizioni e non c'è stato alcun problema. Il circuito di Motegi ha una delle migliori aderenze".

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