Può essere più che soddisfatto, e lo è, Johann Zarco, che in sella alla sua Honda nel sabato di Mandalika ha intravisto la proverbiale luce in fondo al tunnel. Gli sviluppi portati avanti dalla casa dell'ala dorata a Misano sembrano aver dato i loro frutti, ma il circuito riminese era troppo competitivo per le ben più prestazionali Ducati per farli risaltare.
A Mandalika invece le cose sono andate diversamente, col francese che si è preso la prima soddisfazione, "la prima vittoria della giornata" dirà ai giornalisti, conquistando il passaggio dalla Q1.Anche nella Q2 il francese sfrutta l'occasione per posizionarsi bene, è 7° in griglia di partenza. Ma al di là delle premesse, sono le prestazioni in gara che più hanno riportato il sorriso sul volo del francese di LCR, che ha chiuso questo primo assaggio di Indonesia 8° dietro all'Aprilia di Vinales. Un bel passo avanti quindi che fa ben sperare per il futuro in questo rush finale di stagione, dove forse si inizia a intravedere qualche scossone in casa Honda in un campionato sofferto.
Cosa è cambiato per la Honda qui in Indonesia?
"Qualcosa era cambiato già a Misano, ma non potevamo vederlo in gara perchè erano tutti troppo competitivi - spiega il francese a fine gara - Qui è un circuito diverso, alcuni fattori sono più casuali che a Misano, quindi offre più chances di riprendere posizioni. Sono davvero felice di esser uscito dalla Q1, è stata la prima vittoria della giornata, ed anche in Q2 abbiamo colto l'occasione per via di alcune cadute con le conseguenti bandiere gialle. Le qualifiche sono state perfette. In gara non sono riuscito a tenere il passo del secondo gruppo, ma sono stato in grado di seguirli. Sono persino riuscito ad attaccare Martin un paio di volte.
Che aspettative hai per domani?
"Spero che il passo in gara sarà più lento, è difficile tenere questi ritmi per il doppio dei giri. Normalmente con la media al posteriore il passo dovrebbe essere più lento. Già l'aver conquistato dei punti nella sprint conta come una vittoria. Solo alcune gare fa facevamo fatica a stare in top15, oggi abbiamo chiuso 8°. Spero di riuscire a replicare domani".
Questa gara ti ha permesso di lottare con piloti più veloci. Hai tratto qualche insegnamento?
"Non è che abbia ottenuto degli insegnamenti, ma ho migliorato la mia capacità di analisi e ho lavorato sul mio stile di guida. Essere lì con loro oggi mi ha semplicemente dato la conferma di ciò che ci manca. C'è uno stile sulla KTM, uno sull'Aprilia ed uno sulla Ducati. Essere tra questi piloti ti dà una energia diversa, ti spinge ad essere ancora più concentrato e fare meglio. Ti dà un piacere simile a quello di conquistare una vittoria".
Cosa vi manca?
"Il nostro punto debole è l'accelerazione. Non si tratta solo di aderenza al posteriore, perché ci manca accelerazione anche in partenza. Lottiamo con l'impennamento e non riusciamo a spingere in avanti. KTM, Aprilia e Ducati su questo aspetto hanno fatto ulteriori passi avanti, così perdo posizioni anche nelle partenze, ma è un discorso valido anche in pista. Non so se si tratti di elettronica, non sono un ingegnere. Penso sia più un problema meccanico, forse col nuovo motore riusciremo a fare un passo avanti".