Gara 2 a Cremona si è conclusa con tre Ducati sul podio. C’è quella di Petrucci sul gradino più alto e sotto quelle di Bautista e Bulega. Nel finale di gara, lo spagnolo non ci ha pensato due volte a infilare il proprio compagno, soffiandogli quattro piloti nella corsa iridata su Toprak, assente a Cremona.
In un finale di stagione dove ogni singolo punto rischia di fare la differenza, Bulega si ritrova ora a 13 lunghezze di distacco dal turco, ma se Bautista avesse preferito accontentarsi, i punti sarebbero 9. La scelta di Ducati nel lasciare i propri piloti liberi di lottare può fare discutere, perché togliersi punti a vicenda è come giocare a favore di Toprak.
Sta di fatto che in passato, quando ancora era in Aprilia, Gigi Dall’Igna non ci pensò due volte a intervenire per fermare Laverty a favore di Biaggi. Era il 2012 e si correva a Mosca. In occasione dell’ultimo giro di Gara 1, Max Biaggi era in quarta posizione mentre Marco Melandri secondo.
Tra i due rivali per il Mondiale c’era Eugene Laverty, che al penultimo giro aveva 1”6 di margine sul proprio compagno. Nell'ultimo rettilineo che porta verso il traguardo, il nordirlandese si spostò e fece sfilare Biaggi.
In questo modo Max raccolse quattro punti in più, che a fine stagione fecero la differenza nella corsa al titolo contro Tom Sykes, vinto poi per mezzo punto.
In merito a quanto accaduto tra Bulega e Bautista c’è un motivo ben chiaro per cui Aruba non è intervenuta: dal momento che l’aritmetica tiene ancora in lotta per il titolo Alvaro, non sarebbe stato giusto chiedere allo spagnolo di non attaccare il compagno di squadra.
Questo è il motivo, che piaccia o meno.