Enea Bastianini boccia in pista e sboccia sul podio. Jorge Martin si arrabbia finché non vede la classifica. Pecco Bagnaia se la prende con le gomme e poi si stende. Marc Marquez ringrazia per il regalo.
IL BELLO – Non accade tutte le domeniche, ma quando succede Enea si trasforma in BESTIAnini. Supereroe romagnolo specializzato in creare scompiglio in pista e a divorare gli avversari come fossero piadine. In quello stato è praticamente imbattibile, l’unica cosa che non migliora è la fluenza del suo inglese. Ma ci piace anche per quello.
IL BRUTTO – La Ducati ha già vinto il titolo costruttori e può dormire sonni tranquilli pensando al futuro. KTM licenzia qualsiasi persona abbia un parente italiano nelle precedenti 9 generazioni, mentre i suoi piloti danno prova di non avere paura di mandare qualche carena al macero. Aprilia si deve accontentare di essere la prima degli altri, più per fortuna che per meriti. Altro che anti-Rosse, qui siamo in serie B.
IL CATTIVO – Un gesto dell’ombrello a favore di telecamere (e di Bastianini) e poi il rifiuto nel giro di onore di prendere la bandiera celebrativa per le 100 vittorie: dopo la bandiera a scacchi Jorge Martin è stato un vero bad boy. Prima, però, ha fatto una gara da applausi, da campione veloce e maturo. Bisogna lavorare un po’ solo sulle pubbliche relazioni.
LA DELUSIONE – Va bene la saudade che arriva dalle orgini brasiliane, ma il secondo Gran Premio di Misano è stato una vera tristezza per Franco Morbidelli. Impantanato dietro a una Yamaha e a due Ducati ‘usate’, mentre quelli con la sua moto decidevano le posizioni del podio. Così non va.
LA CONFERMA – Gli italiani della Moto2 si sono svegliati dal letargo. Celestino Vietti scopre che si può vincere anche comandando la gara per 3 decimi di secondo, Tony Arbolino che si può perdere stando davanti a tutti dal primo all’ultimo giro. Non si finisce mai di imparare.
L’ERRORE – Mettendo da parte la gomma ad effetto ritardato, lo scivolone si poteva evitare. Capiamo l’orgoglio, la rabbia da sfogare, ma i punti lasciati nella ghiaia sono troppi. Pecco Bagnaia è il primo a saperlo, inutile infierire.
LA SORPRESA – Noi non ci aspettavamo di vederlo così veloce tutto il fine settimana, lui di finire la benzina all’ultima curva. Fabio Quartararo ha raccolto meno di quello che meritava, ma ha fatto vedere che è ancora il campione che conoscevamo.
IL SORPASSO – Inutile argomentare su chi abbia torto o ragione, il vero problema è che neppure gli Steward lo sanno. Se ci fosse stata una regola chiara, il sorpasso di Bastianini su Martin avrebbe potuto essere giudicato in due secondi, così tutti hanno torto e tutti hanno ragione. Chissà cosa succederebbe se il Mondiale si dovesse decidere per una manovra simile… preparate i pop corn.
LA CURIOSITA’ – Taichi Honda e Yuruzu Ishikawa, gran capi di HRC, hanno declinato l’invito per assistere al GP dell’Emilia-Romagna. Domenica Mir e Marini hanno ottenuto i loro migliori risultati della stagione. Forse abbiamo capito dov’è il problema.
IO L’AVEVO DETTO – Pecco Bagnaia sabato pomeriggio: “quello che conta ora è vincere, non arrivare secondi”. A volte semplicemente arrivare è già un buon risultato.