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SBK, Petrucci: "Le corse sono ciò che mi tengono vivo e so che potrebbero uccidermi"

"A metà aprile ero all'ospedale pieno di fratture. A differenza delle altre persone ricoverate ero lì per la mia passione e molti non capivano perché volessi mettere così in gioco la mia vita. Cremona? Questa vittoria è speciale, porto ancora sul braccio un grave incidente di quando ero bambino" 

SBK: Petrucci:

E' un Danilo Petrucci quasi senza parole quello che si è presentato davanti alla stampa al termine di un fine settimana per lui esaltante in quel di Cremona. Dopo aver vinto Gara 1, il ternano si è ripetuto nella Superpole Race e in Gara 2 dimostrando di averne più della concorrenza. 

"Sinceramente non mi aspettavo di avere questo passo questa domenica. La corsa del pomeriggio, poi, è stata particolarmente lunga. Sono scattato bene con l’obiettivo di stare davanti riuscendo presto a guadagnare un secondo di vantaggio. Ad un certo punto ho guardato il maxi-schermo, ho visto che Bautista stava arrivando e ho capito che alla luce della sua competitività nelle ultime tornare dovevo spingere subito se volevo mantenere la posizione e così ho cercato di creare un margine di due decimi al giro. Sono davvero sorpreso di aver guidato il gruppo per tanto tempo in questo weekend. Spero di ripetermi ad Aragon", ha dichiarato combattivo e detterminato in prospettiva prossimo round.

Dopo aver ringraziato tutti, il 33enne ha ricordato un recente passato che fa male al solo pensiero: "A metà aprile ero all'ospedale pieno di fratture. A differenza di altri io ero lì per la mia passione, per ciò che mi tiene vivo e che so potrebbe uccidermi. L'amore per le corse mi fa accettare i rischi e dimencare la sofferenza e i sacrifici". 

Malgrado un layout anomalo per gli standard, l'esordio iridato del tracciato lombardo è stato un successo: "Le tribune erano piene, io cercavo dei biglietti per alcuni miei amici ed è stato impossibile. La SBK merita più gare così. Sentire tanto tifo per me è stato qualcosa di impagabile. Adesso dico una cosa che non sa nessuno. Ho un conto in sospenso con questo circuito".

Danilo svela di cosa si tratta: "Ero qui nel 2001 da bambino su una moto da cross all'inizio del mio percorso, quando feci un incidente gravissimo che mi ha lasciato una cicatrice.Circuito inadatto? Temevo il fatto che fosse troppo stretto, ma sono riuscito ugualmente a compiere sorpassi. E' una questione di abitudine, ad esempio nel BSB e in Moto America è consuetudine. Mi auguro si possa tornare a correre qui e andare su piste simili perché la nostra serie è spettacolare".

Infine l'omaggio alla Barni Racing con tanto di stoccata alla Ducati factory: "Il nostro laboratorio è qui vicino a Bergamo. Siamo piccoli, ma questa volta abbiamo battuto il team ufficiale".

 

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