Con Alex Rins costretto dall’influenza a rinunciare alle due gare di questo fine settimana, Fabio Quartararo si è trovato a dover difendere da solo l’onore della Yamaha in questo secondo appuntamento della MotoGP a Misano. Un compito che il transalpino a portato a termine egregiamente, conquistando il nono posto in qualifica e il settimo nella Sprint Race del GP dell’Emilia-Romagna.
“Sono contento, ma sfortunatamente ci mancano il grip e tante altre cose per essere veloci in qualifica e potenza del motore per essere veloci in gara e poter lottare con gli altri - ha commentato Fabio a fine giornata - Dobbiamo migliorare questo aspetto e speriamo di trovare presto una soluzione, ma se non altro mi sto divertendo in sella e mi rende felice vedere che non sono lontanissimo dai primi. Stiamo compiendo degli ottimi passi”.
Essere al secondo GP consecutivo sulla stessa pista, su cui si è svolta anche una giornata di test, non rende di certo più semplice sorpassare. Ma El Diablo è convinto che non sia proprio questa la ragione per cui è rimasto bloccato alle spalle della KTM di Brad Binder per tutta la corsa.
“Già è difficile superare visto che ci manca potenza e poi questa è una pista su cui non si vedono tantissimi sorpassi. Avrei potuto essere più veloce, ma ero un po’ bloccato. Fa parte del gioco. Però credo sia stato positivo poter osservare diverse cose della KTM e della Ducati - ha commentato - Bezzecchi mi ha superato in Curva 11 al primo giro, io ho risposto subito, ma aveva la possibilità di riprenderci tra le curve 10 e 11. Sappiamo di essere in difficoltà e penso sia importante per il team vedere e analizzare i nostri punti deboli”.
Non è stata solo la mancanza di potenza della M1, tuttavia, a giocare a sfavore del transalpino nel confronto con la RC16.
“Le altre moto sono molto più veloci e stamattina in qualifica erano 10 km/h più rapide di me sul rettilineo. Qui il rettilineo non è lunghissimo, ma ci sono molte accelerazioni - ha osservato - Ma, a parte il grip e la potenza, che sono gli aspetti principali che dobbiamo migliorare, secondo me ci sono cinque o sei cose in cui dobbiamo fare progressi. Il nostro controllo di trazione non è un granché e il sistema anti-impennata è pessimo ed è uno degli aspetti che dobbiamo migliorare. A parte che a livello di grip e potenza, non riusciremo mai a trovate uno o due decimi in un unico aspetto. Ma trovandone mezzo qui, mezzo lì e mezzo là riusciremo a lottare per delle migliori posizioni”.
È possibile colmare il gap con il quattro in linea o la Yamaha avrà bisogno del V4 per riuscirci?
“Non lo so. Non sono un ingegnere, quindi non so quanto margine abbiano per migliorare la potenza di questa moto senza perdere agilità - ha risposto Fabio - La moto era più veloce a inizio anno. Riuscivo a stare con la KTM sul dritto, ma passo dopo passo abbiamo perso potenza e guadagnato agilità e turning. Ora dobbiamo recuperare potenza, ma mantenendo l’agilità”.
Continuando a rivolgere lo sguardo al futuro, il Campione del Mondo 2021 della MotoGP ha concluso parlando del suo obiettivo per il GP domenicale e della possibilità di restare costantemente in Q2 nelle restanti gare di campionato.
“Il mio obiettivo domani è la Top 6. Sarà abbastanza difficile perché Bezzecchi sarà veloce anche domani. Vedremo, ma credo che abbiamo il potenziale per farlo - ha affermato - Entrare tutte le volte in Q2? Lo spero. Oggi ho usato la stessa moto di ieri, ma per me è molto importante esserci riuscito. È da un mese che siamo sulla stessa pista e anche se abbiamo solo due moto, una questo weekend, abbiamo ottenuto molti dati. Anche se alla fine Ducati ne ottiene in un solo weekend più dati di quelli che noi otteniamo in tre o quattro gare. Quindi, dovremo vedere se riusciremo ad andare forte sin dal primo giorno anche quando affronteremo un GP come quello dell’Indonesia, dove non abbiamo dati”.