Tu sei qui

SBK, La R1 con le ali, Canepa: “Non la abbiamo estremizzata come se fosse una MotoGP”

“Erano anni che non provavamo un qualcosa che potesse darci un effetto così grosso e immediato. La R1 alata è come se fosse plug-in. La MotoGP? Noi abbiamo seguito un nostro percorso di sviluppo”

SBK, La R1 con le ali, Canepa: “Non la abbiamo estremizzata come se fosse una MotoGP”
Iscriviti al nostro canale YouTube

Yamaha si rinnova e mette le ali sulla R1. Le vedremo per la prima volta in pista a Cremona in occasione del round tricolore del Mondiale Superbike. L’evoluzione della giapponese con la nuova aerodinamica è stata già provata da Niccolò Canepa, che ci ha svelato quello che è stato il cambiamento.

“Ho provato sia la moto di serie che la Superbike – ha detto – c’è uno step importante e da guidare è eccezionale. La Yamaha infatti è più stabile ed impenna meno. Devo dire che in Giappone hanno lavorato molto per essere pronti già per il finale di stagione e di questo ne sono entusiasta”.

Quanto è grande il salto dalla R1 precedente a quella con le ali?

“Quello che ho notato è che possiamo avere più potenza e velocità tra le curve così come una migliore accelerazione senza perdere la velocità massima. Di sicuro dovremo imparare a conoscerla per crescere ed essere competitivi, ma sono molto fiducioso a riguardo. Quel che vorrei sottolineare è che non abbiamo estremizzato la ali come se fosse una MotoGP. La cosa che più mi ha colpito è che la moto alata funziona  da subito, come se fosse plug-in”.

Quando hai sentito parlare per la prima volta di ali?

“Già lo scorso anno avevamo accennato a questo tipo di discorso e ad inizio stagione abbiamo svolto le prime prove in pista. Ricordo ancora che avevo un sorriso grande dopo i primi giri”.

Prima hai citato la MotoGP e il fatto dell’estremizzare.   

“Esatto! Un conto è la MotoGP, dove le moto sono estreme perché si guarda solo alla prestazione pura. Qua in Superbike si guarda anche alla forma perché il nostro obiettivo è il cliente finale, che ama divertirsi con un prodotto bello da vedere”.

Con questa novità possiamo finalmente dire che in Yamaha si segna una svolta?

“Spesso leggo che la Yamaha non lavora, che è ferma, invece stiamo lavorando tantissimo per il futuro e questa R1 è la chiara dimostrazione che in Giappone non si dorme, puntando a tornare a vincere. Erano anni che non provavamo un qualcosa che potesse darci un effetto così grosso e immediato”.

Qual è la stata la relazione col comparto MotoGP nel percorso di sviluppo?

“A dir la verità ci siamo mossi per la nostra strada anche se l’obiettivo futuro è quello di condividere risorse e idee con la MotoGP, considerando che qua in Superbike tutto è più limitato dal punto di vista regolamentare. Di sicuro siamo aperti e pronti a condividere questa strada”.

 

Articoli che potrebbero interessarti

 
 
Privacy Policy