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MotoGP, Quartararo: "Sapevo da tanto del V4, uno dei motivi per cui sono rimasto"

"In Yamaha stanno lavorando tantissimo, come non avevo mai visto in passato. Di certo è presto per capire quale sia il motore migliore, ma le prime tre moto oggi hanno tutte un V4. Certo, anche la Honda lo usa..."

MotoGP: Quartararo:

Fabio Quartararo è raggiante al termine della prima giornata di libere di questo secondo appuntamento di Misano, perché esattamente come avvenuto due settimane fa, anche oggi il francese ha centrato l'accesso diretto alla Q2 grazie al 5° crono alle spalle dei quattro rivali che sono in corsa per il titolo. Un risultato di alto livello, che conferma il buon lavoro svolto da Yamaha in questi mesi che sta lentamente riportando la M1 nelle zone nobili della classifica. 

Ma oltre al lavoro che ad Iwata stanno svolgendo sull'attuale M1, a Misano è arrivata anche la conferma riguardo il futuro della moto giapponese, con Lin Jarvis che ha ammesso che il V4 è in uno stadio abbastanza avanzato e che presto ci sarà una vera comparazione tra l'attuale configurazione 4 in linea ed il nuovo concetto di propulsore, per deliberare la base del futuro. Fabio Quartararo sapeva tutto ed anche per questo motivo ha deciso di continuare con Yamaha quando avrebbe avuto mille occasioni per separarsi dalla Casa di Iwata. 

Ormai è ufficiale, Yamaha sta lavorando sul V4. Da quanto tempo lo sapevi?
"Lo sapevo da abbastanza tempo. Onestamente è complicato dire oggi quale motore sia migliore, chiaramente le tre Case che oggi sono davanti hanno tutte un V4. Anche Honda però ha un V4… non penso che sia la cosa più importante sulla moto, non ho nessuna aspettativa su quello ma posso dire che è stata una delle ragioni per restare, ho visto che Yamaha sta spingendo molto forte e non è mai successo in passato".

Quando lo vedremo in pista?
"Non ne ho idea! Alla fine non ho nessuna aspettativa su questo nuovo motore".

Sei 5° oggi, ti vedi meglio rispetto a due settimane fa?
"Mi vedo allo stesso modo. Per il fatto che quando sono da solo in pista posso guidare come voglio e fare la differenza in alcuni punti, mentre quando siamo in gara non posso. Il fatto è che quando sono da solo posso frenare molto profondo, ma quando siamo in gara il nostro motore non va molto forte, quindi cambia tutto".

Cosa cambia a Misano rispetto a tutte le altre piste, come mai sei così incisivo qui?
"Non è che ci sia tutta questa differenza, rispetto agli ultimi test ed alle ultime gare abbiamo cambiato qualcosa sull’assetto e stiamo usando un motore diverso, ma non si tratta di un motore che ci restituisce una maggiore performance. Però aiuta a guidare più morbido, come l’elettronica che è cambiata abbastanza".

Però essere in Q2 cambia tanto le cose. 
"Cambia tutto essere in Q2, torni al box e stai sorridendo. Era tanto tempo che non finisco 5° al venerdì pomeriggio. Il distacco non è che sia cambiato moltissimo, ma un conto è vederti al top, un altro trovarti a metà classifica. I migliori 4 sono appena davanti a me, questo non può che rendermi felice".

C'è stato un netto progresso della M1, oppure è un caso?
"E’ presto parlare di un grande progresso, ma di certo posso dire che passo dopo passo stiamo progredendo. Già ad Aragon non mi ero qualificato bene, ma avevo un buon passo. Anche qui a Misano avevo un ottimo passo in gara. Quindi penso che sia interessante capire dove potremo essere nelle prossime due o tre gare. Per me essere in Q2 dal venerdì cambia completamente il weekend. Magari possiamo fare un altro passo in avanti nell’ultima parte di stagione".

Nei test avete provato una nuova configurazione aerodinamica, che però non c'è qui. Come mai?
"Non possiamo usare una nuova aerodinamica perché ne abbiamo già omologate due e secondo me quella che abbiamo funziona bene. I ragazzi stanno lavorando per il 2025, magari troveremo qualcosina di migliore ma si tratta di dettagli".

Questi progessi dipendono da un cambio di metodo nel lavoro del box?
"Stiamo lavorando in un modo molto diverso, sull’elettronica ad esempio stiamo facendo lavorare la moto in modo completamente diversa. L’assetto è simile al 2021, il motore però è diverso, come il telaio. Ma penso che stiamo capendo al meglio come lavorare per essere davvero più veloci".

Michelin ha confermato che la nuova anteriore arriverà solo nel 2026, ti dispiace?
"Per me la gomma dei test ha un buon potenziale, ma usandola mi sembrava strana. Con questa gomma nuova ero davvero a posto per quanto riguarda la stabilità sul veloce ed in staccata, ma non so per quale motivo si comportava in maniera diversa nelle curve a destra e sinistra. In quelle a destra non sentivo confidenza, Pecco ha girato molto forte con quella gomma. Anche io ero più veloce il che è positivo, ma la confidenza era peggiore. Se riescono a migliorarla da questo punto di vista, credo sia un ottimo passo in avanti. Specialmente perché oggi i tempi si fanno in staccata e con quella gomma potevo staccate meglio e più tardi. Ho fatto pochi giri, ma ero più veloce".

Sembra che sia un passo in avanti anche per la gestione della pressione, un peccato non usarla subito, no?
"Mi hanno già tolto un podio nella Sprint per pressione gomme…non credo che però questa gomma possa cambiare completamente il campionato. Penso sia una ottima gomma, ma credo che Michelin debba lavorare ancora un po’ sulle sensazioni che restituisce specialmente in massima piega".

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