E pensare che quel titolo a lungo rincorso sembrava essere praticamente cosa fatta. Invece, dal sogno iridato, si è passati nel giro di nemmeno dieci giorni a una vera e propria sorta di incubo. Già, perché la caduta di Magny-Cours rischia di costare cara a Toprak Razgatlioglu.
Le immagini del terribile incidente del turco in FP2 hanno fatto il giro del web e dei social oltre ad essere state trasmesse in tv: l’unica cosa che possiamo dire è che Toprak è stato miracolato, perché bastava qualche centimetro più in là per finire ben peggio.
Rialzatosi però sulle proprie gambe, l’adrenalina del momento aveva mascherato quello che era il vero danno, emerso qualche ora più tardi all’Ospedale di Moulins: nessuna frattura, ma un lieve trauma pneumotorace. Le immagini del turco nel box BMW all’indomani dell’incidente mostrano un Toprak provato per l’incidente.
Nonostante il suo manager Sofuoglu avesse rassicurato ai nostri microfoni la presenza del fenomeno turco per la tappa di Cremona, quest’oggi è arrivata la notizia della sua assenza attraverso il comunicato diramato da BMW. Per quanto abbiamo conosciuto Toprak in questi anni di paddock, siamo dell’idea che il 54 si senta come un leone in gabbia. Proprio lui, che in questi anni ha sempre dato dimostrazione di sapere stringere i denti andando oltre la soglia del dolore.
D’altronde Toprak ha bisogno di ben poche presentazioni: la padronanza del proprio corpo rappresenta a tutti gli effetti il suo punto di forza, che lo ha reso celebre tra l’altro per le sue acrobazie. Adesso però Toprak deve fermarsi e oltre a Cremona c’è il forte rischio di dover rimanere fermo pure ad Aragon: “Il mio obiettivo è tornare ad Aragon – ha detto – ma dobbiamo aspettare perché bisogna fare un passo alla volta”.
L’eventuale tripla assenza (Magny-Cours, Cremona e qualora fosse anche Aragon) rischia di essere un contraccolpo non da poco, perché Nicolò Bulega ha sole 55 lunghezze da colmare in un round dove in palio ci sono ben 62 punti. Aruba ha quindi una ghiotta occasione da sfruttare, cercando di fare gioco di squadra al fine di non ostacolare il proprio pupillo.
Al tempo stesso Nicolò non dovrà farsi prendere da quella frenesia di dover vincere a tutti i costi, semmai dovrà utilizzare quella testa e quell’intelligenza mostrata la domenica di Magny-Cours, dove ha fatto bottino pieno con una micidiale doppietta. Sarà anche vero Ducati era partita per vincere questo Mondiale con Bautista, ma ora il copione si è capovolto e il cavallo su cui puntare è uno solo, ovvero Nicolò, ritrovatosi inevitabilmente con tutti i riflettori puntati contro dopo il forfait del turco.
Per il giovane rookie sarà l’ennesimo esame di maturità di un 2024 in cui ha mostrato di andare oltre ogni aspettativa, facendo della costanza il proprio cavallo di battaglia e limitando al minimo ogni errore. Al tempo stesso ci auguriamo un pronto recupero da parte di Toprak per un finale di Campionato tutto da vivere fino a Jerez.