C’è una ragione in più per recarsi al Misano World Circuit “Marco Simoncelli” in occasione del Gran Premio dell’Emilia Romagna di MotoGP. Da venerdì 20 settembre a domenica 22 settembre 2024, nelle sale del Garage 51 presso la tribuna C, sarà infatti allestita la mostra “Il mondo di Massimo Tamburini”, dedicata al celebre creatore di alcune delle moto più belle mai realizzate.
Un’iniziativa fortemente voluta dalla figlia del designer riminese, Simona Tamburini, e che ricorre in quello che è il 10° anniversario della scomparsa di Massimo e il 30° della produzione di una delle sue “creature” più importanti, la Ducati 916.
La famosa bicilindrica bolognese è una delle tante “opere” ammirabili nella mostra, pensata come una carrellata sulle creazioni realizzate da Massimo Tamburini tra il 1973, anno in cui fondò la casa motociclistica di Rimini Bimota, e la fine dei primi anni 2000, quando terminò la sua intensa collaborazione con MV Agusta.
Tra le moto in esposizione non potevano quindi mancare le Bimota HB1 e KB2 dei primi anni ‘70; la Ducati 750 Paso, opera prima realizzata nel 1986 per Ducati durante la gestione Cagiva e la Ducati 916, che valse a Tamburini tante affermazioni dentro e fuori i circuiti e il soprannome di “Michelangelo delle due ruote”. A comporre l’ideale “catalogo” delle opere del designer, contribuiscono poi le MV Agusta F4 e Brutale, che chiudono la stagione in MV (prima del pensionamento nel 2008) e a diversi altri modelli.
Il Misano World Circuit Marco Simoncelli, Motor Valley, Visit Emilia Romagna, Garage 51, ed il contributo di Ducati Motor Holding, con l’esposizione di alcune moto provenienti dal Museo Ducati (come la 916 del 1995 di Carl Fogarty e la 998 del 2002 di Troy Bayliss, vittoriose sul circuito romagnolo), rappresentano la narrazione fondamentale per conoscere la maestria di Massimo Tamburini, in una mostra che impreziosisce il già ricco programma di eventi correlati al fine settimana sportivo.
Nella giornata conclusiva, presenzieranno alla mostra la figlia di Massimo Tamburini, Simona, e Livio Lodi, curatore del Museo Ducati, che hanno contribuito alla realizzazione dell’esposizione.