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MotoGP, Gran Premio di Misano: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Marquez soddisfa la sua fame di vittorie, Martin perde e si perde, Bagnaia guadagna punti. Tutto per qualche goccia di pioggia

MotoGP: Gran Premio di Misano: il Bello, il Brutto e il Cattivo

Piove (per poco) sull’asfalto di Misano, piove su Marquez che si esalta, piove su Martin che sbaglia, piove su Bagnaia che può godere e accontentarsi. Altro che comunicazioni radio, lo spettacolo in MotoGP lo fanno il cielo e i piloti. Chi fischia sotto il podio, non ha capito nulla di questo sport.

IL BELLO – Marc Marquez ride sotto la pioggia, quando ritorna il sole, sul podio. Neanche i fischi (ignoranti) di parte del pubblico hanno potuto rovinargli la giornata. Dopo i più di mille giorni di digiuno, al Cannibale è tornato l’appetito e ha voglia di abbuffarsi. Meglio che gli avversari si sbrighino, il rischio è quello di trovare il buffet finito.

IL BRUTTO – Da freccia nera a buco nero. L’Aprilia risucchia i buoni risultati in un vortice di cui nessuno si spiega la causa. I piloti scuotono la testa, gli ingegneri cercano di correre ai ripari, ma l’involuzione della RS-GP rimane un mistero. Invece di scaldare gli animi, cuoce i piloti.

IL CATTIVO –Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente?” l’interrogativo di Nanni Moretti in Ecce Bombo. Honda aveva scelto la prima opzione per tutta la stagione, a Misano ha provato con la seconda, con Mir e Marini malati e fermi ai box. Visto l’andazzo, anche lo storico sponsor Repsol ha deciso di lasciare la festa, a fine anno. Si è notata, ma per i motivi sbagliati.

LA DELUSIONE – Quella sulla faccia di Bagnaia. Aveva recuperato quasi tutto il suo distacco, ma sembrava gli avessero rubato la merenda. Quella che si mangia la domenica pomeriggio, poco prima delle 15, sul gradino più alto del podio. I campioni non si accontentano, ma domenica Pecco aveva comunque tutti i motivi per godere.

LA CONFERMA – Tony Arbolino è tornato lo squalo che conoscevamo dopo essere sembrato una sardina per troppo tempo. Un altro podio che fa morale, punti e ben sperare per il futuro. Un bravo anche a Luca Lunetta, che ha rovinato tutto con una falsa partenza, ma è un debuttante e deve essere perdonato (per questa volta).

L’ERRORE – Era un mondo adulto, si sbagliava da professionisti” cantava Paolo Conte. L’errore di Jorge Martin è però stato da debuttante. Forse lo spagnolo aveva dimenticato di fare il regalo di nozze a Bagnaia e ha voluto rimediare. Come si dice in questi casi: non ce n’era bisogno.

LA SORPRESA – Dall’Oriente con furore, Ai Ogura vince e lo fa nel momento perfetto, quando Garcia si perde. Il giapponese è sempre stato veloce, ma a volte gli è mancato il carattere. Sembra averlo ritrovato, Aprilia e Trackhouse sembrano avere fatto un affare per il futuro.

IL SORPASSO – Lode ad Acosta che ci prova sempre, a volte anche troppo, e non sempre ci riesce. Visto che in tanti si lamentano della troppa aerodinamica, lui non manca mai di toglierne qualche pezzo provando di superare. Poi si stende, ma nessun è perfetto. Piace (anche) per questo.

LA CURIOSITA’ – Quasi 90.000 spettatori la domenica, più di 163.000 nel fine settimana: Misano ha fatto il suo record. E il nuovo appuntamento è fra pochi giorni.

IO L’AVEVO DETTO – Marc Marquez il sabato: “chi sarà davanti alla prima curva vincerà la gara”. Non è mai stato così felice di sbagliarsi.

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