Il primo weekend di Misano di Johann Zarco si è concluso con un discreto dodicesimo posto preceduto dal tredicesimo ottenuto nella Sprint Race. Malgrado l’arrivo in zona punti, il pilota del team LCR non ha però nascosto la propria delusione per una situazione che non accenna a cambiare e che continua a relegare le Honda nella parte bassa della classifica senza possibilità di migliorare.
"Sapevamo che poteva piovere, quindi mi aspettavo qualche goccia e magari dei colpi di scena. Avevo ragione - la sua analisi - Sono rimasto sorpreso dal vedere qualcuno entrare ai box, ma questo mi ha fatto guadagnare delle posizioni e ovviamente ne sono contento. Purtroppo quando ho notato che c’erano delle chiazze d'acqua mi sono spaventato e ho preferito non correre rischi. Temevo di cadere e perdere tutto, ma poi in un paio di giri la curva che più era bagnata si è asciugata, per cui pian pian ho preso il ritmo e non mi sono più mosso dalla dodicesima posizione".
I limiti della moto giapponese restano dunque evidenti. "Non sono mai riuscito a girare meglio dell’1’33”8 che è un tempo troppo alto per poter essere competitivo. Abbiamo tante difficoltà in curva e in uscita e non riusciamo a seguire gli altri. Certo sono soddisfatto di aver guadagnato dei punti grazie alla situazione che si è presentata, però nei test speriamo si possa provare qualcosa di utile a livello di telaio e aerodinamica. Sul fronte motore dovrebbe invece esserci una rivoluzione - ha detto senza mezzi termini - Su questo tracciato il grip è costante e ha fatto emergere ancora di più la differenza dalla concorrenza. Per adesso quindi, non mi è possibile guidare come un vero pilota".
Per poter tornare a lottare la strada è ancora lunga. "Dobbiamo pensare ad una rivoluzione sul lungo termine, non posso attendermi molto da lunedì. Mi auguro almeno che sia asciutto altrimenti si rischia di perdere molti giri. Non so cosa si debba cambiare perché non è il mio lavoro, l’unica cosa che posso fare è adattare il mio stile di guida. Anche Rins che per via delle bandiere blu non poteva superarmi nonostante fosse più veloce, alla fine quando mi ha passato andava più forte di me. questa differenza è l'unica cosa che posso far presente ai tecnici", ha concluso quasi rassegnato.