Non c’era miglior modo per Francesco Bagnaia per lasciarsi alle spalle la delusione per il 2° posto messo a referto ieri a Misano se non quello di chiudere al comando il lunedì di test, dopo una buona giornata. In cui il piemontese ha provato diversi elementi per migliorare l’attuale pacchetto e definire le basi per lo sviluppo della moto del prossimo anno.
“Ho lavorato molto in ottica 2025. Non ho provato la carena che hanno provato Martin e Bastianini, perché si tratta di un’aerodinamica che avevo già provato a Silverstone ma che poi ho tolto perché non mi era piaciuta - ha spiegato Pecco - A loro è piaciuta, ma io ero molto concentrato su altre cose, perché la nostra moto ha bisogno di qualcosa per migliorare, che sfortunatamente non possiamo usare già adesso perché ha ancora bisogno di un po’ di sviluppo a livello di elettronica. Però penso sia positivo, perché vuol dire che abbiamo più margine in accelerazione. Oggi era difficile riuscire a capire qualcosa, perché i tempi con gomme nuove e usate erano molto simili, ma forse per le ultime gare oltreoceano avremo qualcosa che ci potrà aiutare”.
Parlando della direzione da seguire per il prossimo anno, Bagnaia ha aggiunto: “Penso che se miglioreremo solo l’area in cui la GP23 era migliore saremo a posto, perché ci manca un po’ di aderenza e di stabilità e se riuscissimo a migliorare in questi aspetti, la GP25 non avrebbe bisogno di altro”.
Tra i vari aspetti positivi della giornata, oltre al primo posto, c’è anche il nuovo pneumatico anteriore sviluppato dalla Michelin.
“Per quanto riguarda il tempo, ho girato in 1’30”9 con gomma media da 22 giri circa, poi ne ho messa una nuova e ho fatto 1’30”6. Se avessimo voluto fare un time attack avrei anche potuto girare sull’1’30 basso, ma non aveva senso” ha sottolineato il campione in carica, rimasto piacevolmente colpito dal nuovo pneumatico: “All’inizio è stato strano, credo di aver fatto il primo giro in 1’36” o 1’34”, ma appena ho capito la gomma è andata benissimo e mi è piaciuta molto. Valentino Rossi mi ha parlato spesso delle Bridgestone e appena l’ho provata ho pensato che il feeling fosse proprio come quello che avevano con quelle gomme”.
Il pilota di Chivasso ha poi spiegato più nel dettaglio perché è rimasto così convinto dalla nuova gomma.
“Lo adoro e ne avevo davvero bisogno perché sono un pilota che usa tanto il freno in entrata di curva e con le gomme che abbiamo ora non riesco a frenare come vorrei perché l’anteriore collassa, mentre con questo pneumatico sembra che abbia molto più margine. Penso mi possa aiutare perché riesco a forzare molto di più in ingresso, quindi è stata una bella sorpresa. È più difficile cambiare direzione perché è più pesante, ma ho apprezzato molto il grip e il modo in cui potevo spingere e ritengo che questa gomma possa essere un buon passo avanti anche stando dietro a qualcuno, perché si hanno meno problemi di pressione - ha osservato - In realtà, non ho provato perché avevamo solo 30 minuti per provare questo nuovo pneumatico e io ero dietro a Joan Mir, ma sfortunatamente il mio motore è troppo veloce per stare dietro a qualcuno. Ho fatto tutto il primo settore alle sue spalle, ma l’ho superato in Curva 6 prima di mettere la terza. È incredibile perché la velocità di punta della Honda non è male, ma hanno davvero poca accelerazione”.
Decisamente meno apprezzata da Bagnaia è invece l’idea delle comunicazioni radio con i box.
“Penso prenderò multe ad ogni gara come Michael Jordan, che veniva multato a ogni partita per le scarpe rosse, perché io non userò niente del genere. Ho provato i sistemi e premono su una zona dell’osso che inizia a fa male solo facendo pressione con le dita per 30 secondi, figuriamoci guidando per 40 minuti. È una cosa che non ha senso - ha commentato senza peli sulla lingua - Abbiamo già tutti i sistemi per essere avvertiti, come il dashboard e la tabella. Non c’è bisogno di altre comunicazioni, anche perché possono essere anche motivo di distrazione e noi guidiamo dei mezzi che non permettono di essere distratti”.
Le condizioni non perfette della spalla non hanno creato grossi problemi a Pecco, pronto per affrontare il tor de force che comincerà dopo la seconda tappa a Misano.
“Stamattina ho preso un antidolorifico a lento rilascio che ha funzionato perfettamente insieme a due cerotti localizzati, che mi hanno aiutato molto. L’effetto è durato fino a due run dal termine, quindi ero abbastanza a posto” ha spiegato, prima di cominciare a guardare alle prossime trasferte: “È quasi più facile quando fai le gare una in fila all’altra, perché facendo i trittici prendi un ritmo che a me piace molto. Forse quest’anno avrò anche la possibilità di avere Domizia con me, che era l’unica cosa che mi mancava quando ero via. Adesso sono a posto ed è fantastico. Sono carico”.
Tornando invece a parlare della gara di ieri, il pilota Ducati ha spiegato perché non si è lasciato fregare dalla pioggia.
“Conosco questo posto e vivendoci so com’è quando piove e non era quello il caso perché quando piove qui ci sono un’umidità e un odore diversi - ha spiegato - Già a inizio gara gocciolava, ma si vedeva che la pioggia non restava a terra. Ho fatto un giro in più per vedere se smetteva di piovere e se non fosse successo sarei rientrato ai box, ma in ogni caso Martin è entrato davvero presto e avrebbe comunque perso del tempo perché la pista era ancora asciutta. Questa volta Martin ha fatto un errore e ne abbiamo approfittato, ma non ne farà sempre. Che lotta sia a quattro o a due non cambia”.
Photo credit: Pier Luca Brunetti