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Delbianco: “CIV e Mondiale SBK? Imparagonabili. Qui il livello è estremo”

“I piloti sono cresciuti rispetto al 2019, Toprak da rookie è diventato l’uomo da battere, ma il livello è rimasto altissimo. Oggi ho provato a fare il colpaccio, ma questa Top 10 è comunque una vittoria”

SBK: Delbianco: “CIV e Mondiale SBK? Imparagonabili. Qui il livello è estremo”

Alessandro Delbianco non può che essere soddisfatto per come si è conclusa la sua prima gara da sostituto di Dominique Aegerter a Magny-Cours. Il pilota romagnolo è stato infatti autore di una solida prestazione sotto la pioggia battente di una pazza Gara 1, portando in Top 10 la R1 del team GRT in una manche che ha visto solo 12 piloti arrivare alla bandiera a scacchi.

“Con il bagnato mi trovo molto bene perché di solito trovo subito il feeling. Paradossalmente però una Superbike, specialmente una ‘vera’ come questa, è più complicata da sistemare per arrivare al limite e io non ho avuto molto tempo per farlo. Quindi, la mia strategia è stata quella di restare in piedi, perché non ero qui per puntare a chissà quale risultato ma per fare esperienzaha detto Alessandro, tirando le somme della sua gara e della sua strategia: “L’esperienza si fa sull’asciutto e visto che oggi c’era bagnato, ho cercato di fare il mio ritmo e di portare la moto a casa. La gara poi è andata bene e abbiamo chiuso in Top 10. Sono andato sul sicuro sulla scelta delle gomme e magari avrei potuto azzardare un po’ di più come hanno fatto altri, ma non ho rimpianti”.

La scelta delle intermedie sembrava però poter regalare qualche gioia in più al pilota Yamaha, accreditato per qualche giro della seconda posizione.

“Quando gli altri rientravano ai box io avevo le intermedie e ho provato a fare una mossa come quella che si è rivelata vincente per Spinelli ad Assen e restare fuori in attesa che smettesse - ha raccontato - In realtà così facendo ho perso 20 secondi, però ho provato a rischiare per fare il risultato. Poteva venire un colpaccio”. 

Delbianco ha parlato poi delle sue aspettative per questo weekend, fortemente condizionato dalla pioggia.

La mia idea era di fare un weekend in crescita ed è ciò che sta avvenendo. D’altra parte, sognavo di scalare qualche posizione in più, come ho fatto sul bagnato, anche sull’asciutto, dove non ho ancora avuto modo di esprimermi - ha riconosciuto - La Superbike è un posto magico. Ho cercato di non guardare gli altri, ma ho chiuso 21° e 20° i due turni di ieri, poi 18° la Superpole e sono arrivato 10° in gara, sostituendo un altro pilota. Quindi, questa Top 10 la vedo come una vittoria, anche perché qui il livello è estremo e i piloti sono veramente forti. Rispetto alle altre volte però, stavolta mi sento più nel gruppo”.

Come è cambiata la Superbike dal 2019 a oggi

I piloti sono cresciuti: Toprak da rookie è diventato il pilota da battere, ma il livello è rimasto lo stesso, ovvero altissimo. Bautista detta legge come tanti altri - ha risposto il 27enne - Rispetto anche alla MotoGP dove il livello è altissimo ma ci sono tanti giovani e debuttanti che commettono qualche errore, la Superbike è un posto dove ci sono piloti super forti e con tanta esperienza. Non voglio dire che è più difficile, ma che i piloti qui sono veterani che non hanno niente da imparare”.

Interrogato poi sulle differenze riscontrate tra la classe regina del CIV e il Mondiale Superbike, “DB52” ha aggiunto:Sono imparagonabili. Io ho la fortuna di lavorare con una squadra di altissimo livello, quindi il cambio di team non è stato un trauma. Ma la differenza sta tutta nella moto”.

Una Yamaha ben diversa da quella che usa nel Campionato Italiano, ma di cui ha potuto carpire qualche segreto guardando i dati degli altri alfieri della Casa di Iwata. 

Il valore aggiunto della Yamaha è che alla fine di ogni turno si possono vedere i dati degli altri, quindi ne ho approfittato - ha ammesso - È un piacere guardare i dati Jonathan Rea, ma anche tutti gli altri in realtà, e vedere i loro tecnicismi. Perché non fanno niente di particolarmente diverso da me, ma adottano un paio di espedienti che non ti fanno andare più veloce, ma ti semplificano la vita”.

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