Il bicchiere è mezzo piano o mezzo vuoto? È il dilemma a cui è di fronte Marc Marquez. Essere partito 9° e avere finito la gara 5° è una piccola impresa a Misano, dove superare è a dir poco complicato. Dall’altra parte, senza la caduta in qualifica avrebbe potuto puntare probabilmente al podio.
Ci pensa lo spagnolo a togliersi dall’impasse: “Ci sono due letture - spiega - Se fossi poco ambizioso, direi che arrivare 5° partendo 9° è un buon risultato, perché questo è un circuito dove è difficile superare, però sono autocritico e ho rovinato il mio fine settimana in qualifica con errore. Partire dalla terza fila ti penalizza molto, è successo oggi nella Sprint e sarà così anche domani, almeno ho salvato le cose con il 5° posto. Quell’errore mi è costato potere lottare per il podio”.
Rimontare però significa dire che ci sei sempre?
“Non sono in quella situazione, i messaggi li mandano quelli che stanno davanti, quelli che vincono. Per me un punto o meno non fa differenza, ma sono ambizioso e provo sempre a superare chi mi sta davanti”.
Come hai fatto con Acosta.
“È uno dei punti dove si va molto forte, più dei 250 all’ora. Stavo preparando il sorpasso alla curva 14 perché ero più veloce di lui, ma ha commesso un piccolo errore, la moto gli si è mossa e ha dovuto sicuramente chiudere un po’ il gas. Ne ho approfittato e poi ho usato un po’ di esperienza per difendere la mia posizione”.
E il sorpasso su Binder?
“È stato più difficile, perché Brad non ha fatto errori. A un certo punto, in entrata, ho pensato: o fermo la moto o andiamo in Direzione Gara (ride). Non ho fatto nulla di intenzionale, ma mi si è bloccato leggermente l’anteriore e ho dovuto lasciare il freno. Se hai un ritmo simile al pilota che hai davanti, in questo circuito è praticamente impossibile superare, se vuoi riuscirci devi farlo in quel modo”.
Qual è l’aspetto più importante della giornata di oggi?
"La cosa importante è che sono veloce, mi sento a mio agio e ho un passo simili ai piloti che sono davanti, ai primi 4. Però i piccoli errori sono quelli che voglio evitare da qui alla fine dell’anno. Oggi ne ho commesso uno nel giro in cui non dovevo farlo e devo migliorare”.
Perché sei caduto in qualifica?
“Sono uscito 8 Km/h più forte dalla curva prima, la 15, ho piegato la moto un po’ più velocemente per entrare nella 15 e sono caduto, anche se ero sulla giusta traiettoria. Se devo dire la verità, l’errore si è originato nell’ultimo turno di libere, dove avevo girato con una gomma che aveva 28 giri. Con una nuova, la velocità e i riferimenti cambiano tantissimo e sono andato a terra”.
Come hai visto la vittoria di Martin?
“Jorge ha fatto tutto perfettamente: partiva 4°, si è messo 1° e ha vinto. Sta lavorando sulla sua regolarità, oggi ha comandato la gara dall’inizio alla fine e domani chi sarà davanti alla prima curva sarà quello che vincerà perché è praticamente impossibile superare. Io ero mezzo secondo più veloce dei piloti che mi precedevano, per quello sono riuscito a superarli, ma per Bagnaia era impossibile sorpassare Martin. È combinazione di areodinamica, di alte temperature, quando sei dietro a qualcuno devi frenare prima e anche così fermi la moto solo all’ultimo minuto. In Austria la scia ti aiutava, ma qui è l’opposto”.