Nella foto che apre questo pezzo ci sono due grandissimi talenti del Motorsport italiano. Da un lato c'è il presente della MotoGP, con un Pecco Bagnaia che difende da due anni il n°1 sul cupolino della sua Ducati, mentre dall'altro c'è Kimi Antonelli, che nel 2025 raccoglierà l'eredità di Mister F1 in persona, Lewis Hamilton, a bordo della Mercedes. L'immagine è stata scattata dopo che Pecco ha conquistato la pole a Misano, ma il suo volto al termine della Sprint è ben diverso.
Bagnaia ha infatti visto Jorge Martìn infilarlo alla prima staccata e da quel momento in poi la sua Sprint si è trasformata in una processione alle spalle del rivale che ha guadagnato altri tre punti nella classifica generale portandosi a +26. Domani Pecco dovrà indovinare una partenza perfetta, perché il rischio che Martìn gli scappi via di nuovo è concreto e subire un'altra sconfitta anche nel GP potrebbe assestare un brutto colpo alla classifica.
"E’ un primo posto perso, partivo primo e sono finito secondo - le prime parole di Pecco che non gira attorno alla situazione - Non ho fatto una bella partenza, non ho trovato il giusto sgancio con la frizione ed ho perso un po’ in quella fase, Jorge mi ha passato e da quel momento le ho provate davvero tutte per cercare di stare vicino e tentare un sorpasso ma la gomma davanti non me lo ha permesso. Ho capito subito che qualcuno mi avrebbe passato subito ed è stato proprio Jorge. Quando a Misano giri con un pilota che ha il tuo stesso passo è difficile anche se tu che sei dietro sei un pochino più veloce, ho anche dovuto mollare altrimenti forse sarei caduto. Ci ho provato davvero".
Domani magari sarà una musica diversa?
"Secondo me domani i valori in campo resteranno più o meno questi, noi cambieremo probabilmente la gomma dietro che penso andrà un po’ verso la nostra esigenza. Però è difficile immaginare le condizioni che troveremo domani, potrebbe esserci più fresco, potrebbe piovere, quindi l’importante sarà capire subito come stanno le cose e cercare di essere veloci da subito. Con la gomma media forse troverò più stabilità e magari avrò anche il margine per tentare un sorpasso nel caso in cui diventi necessario".
Sei deluso?
"Io credo tanto in me stesso, questo secondo posto dopo il weekend di Aragon va anche bene, però non è quello che mi rende felice, perché penso che avrei potuto vincerla. Mi aspettavo di avere questo passo, magari se fossi riuscito a mettermi davanti sarei andato ancora più forte ma non sono riuscito a superare Jorge. In ogni caso siamo stati veloci".
Sarà fondamentale partire bene per vedere un'altra gara.
"Si, è importante stare davanti subito. Misano è una pista molto particolare, quando sei dietro ad uno che va forte come te non ci sono punti dove riesci ad arrivare abbastanza vicino ed attaccare, questo è il problema. Se fossi stato primo alla prima curva, avremmo fatto probabilmente la stessa gara ma al contrario. Ero più veloce di Jorge, ma passarlo era un’altra cosa".
Alla fine hai mollato per la spalla?
"Alla fino dovuto mollare perché la gomma anteriore non ne poteva più, ho rischiato di cadere varie volte, almeno in tre curve. Da lì ho mollato negli ultimi due giri, la pressione stava aumentando, la temperatura stava aumentando e diventava anche pericoloso. Già dopo tre giri era oltre il limite in realtà. Sentivo continui bloccaggi, penso che la temperatura fosse troppo alta, non tanto la pressione".
Quindi la spalla non è un limite?
"In realtà quando sono in sella sento solo un po’ di dolore, ma posso fare più o meno quello che voglio, posso spingere. Credo che gli antidolorifici facciano il loro sporco lavoro e penso che domani magari dovrò prendere anche qualcosa di più forte".
Almeno sei salito sul podio con il tuo amico Morbidelli, una sorpresa per te?
"Il problema è che Franco viene sempre sottovalutato, ma in realtà è un vice campione del mondo in MotoGP, un campione in Moto2, ha vinto delle gare ed è sempre stato fortissimo quando era nella condizione di fare bene. Questo per me è il vero Franco".