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SBK, Rea: “È stato uno schifo mostrare più volte in TV l’incidente di Toprak”

“Più volte abbiamo discusso di quel muro, ma è necessario ci sia perché la moto non attraversi la pista. Mettere un air fence? Dovete chiederlo a Dorna e alla FIM. Toprak è stato fortunato perché ha colpito con il fianco e non con la testa”

SBK: Rea: “È stato uno schifo mostrare più volte in TV l’incidente di Toprak”

Nonostante qualche piccolo problema nel turno mattutino, il fine settimana a Magny-Cours si è aperto con delle buone prestazioni per Jonathan Rea, che è risultato il miglior pilota Yamaha, siglando il 7° tempo in entrambi i turni di giornata e riducendo di circa tre decimi il suo distacco dalla vetta nelle FP2. Prima posizione monopolizzata dalla BMW, che ha visto Michael van der Mark chiudere al comando il venerdì dopo aver raccogliere il testimone dal suo compagno di box Toprak Razgatlioglu, fermato da uno spaventoso incidente. Una supremazia, quella della Casa bavarese, che non ha sorpreso più di tanto il sei volte campione della Superbike.

Nelle ultime due stagioni abbiamo visto che la BMW è stata competitiva, in maniera incostante. L’anno scorso in Gara 2 a Mandalika, Mikey ha fatto il giro più veloce all’ultimo passaggio e non puoi fare una cosa del genere se la moto fa schifo. Anche Garrett Gerloff l’anno scorso era inconsistentemente veloce- ha osservato Rea - Ora c’è Toprak che sta mostrando il vero potenziale della moto, ma questo trascina anche l’intero progetto: gli altri piloti hanno dei buoni dati a disposizione e siamo a più di metà stagione, quindi arriveranno. Mickey e Garrett sono dei buoni piloti e lo è anche Scott Redding. Sembra che Toprak stia mostrando il riferimento e credo che meritino di essere dove sono perché hanno lavorato sodo negli ultimi anni”.

Lasciando per un attimo da parte i riferimenti cronometrici, il pilota Yamaha si è espresso sull’incidente del pilota turco.

“Sì l’ho visto, non so perché la TV abbia deciso di mostrare di nuovo l’incidente, perché è stato orribile. Abbiamo discusso molto di quel punto, ogni anno, ma è necessario che ci sia un muro, perché altrimenti la moto può attraversare la barriera e colpire qualcuno. Toprak però ha colpito il muro e se l’angolazione fosse stata diversa, le conseguenze sarebbero state disastrose. Io avevo addosso il casco, ho alzato lo sguardo, ho visto lo schermo della TV e ho urlato. È stato orribile” ha sottolineato il sei volte iridato, molto turbato dalle immagini trasmesse: “Un miracolo? È stato fortunato, perché ha colpito il muro con il fianco e non con la testa. I miei meccanici mi hanno dovuto calmare un pochino, dicendomi di non preoccuparmi perché stava bene e camminava, ma non capisco perché si debba mostrare una cosa del genere nel bel mezzo di una sessione, quando dobbiamo tornare di nuovo in pista a correre. È piuttosto stupido da parte della regia TV”.

Un episodio che ha sollevato diverse perplessità sulla sicurezza del tracciato tra le curve 14 e 15.

“C’è questa situazione su molte piste. Noi siamo il Mondiale Superbike, e adesso anche in MotoGP le moto vanno davvero veloci e i circuiti non diventano sempre più grandi. Se si guarda ai record sul giro, tutti vogliono andare più veloci. Pirelli vuole rendere le gomme ancora più veloci e Dorna vuole che le squadre abbiano le Superconcessioni. Tutto va avanti, ma le barriere non vengono spostate più indietro ha osservato Rea, fotografando con lucidità la situazione che si è venuta a creare negli ultimi anni con l’aumento delle velocità. 

Ma non sarebbe stato necessario almeno posizionare un air fence in quel punto della pista?

“Sì, forse quella è un’area che si può migliorare senza fare grossi drammi. Ma la FIM è stata qui e anche se adesso hanno dei programmi di simulazione che possono simulare un incidente, a volte si verificano cose strane, come un rettilineo dove non ci si aspetta una caduta. Non abbiamo la fortuna di poter scegliere i circuiti dove andare - ha riconosciuto il Cannibale - Come Superbike, siamo fortunati ad andare per esempio a Most, o da qualche altra parte, perché abbiamo un campionato di 12 gare ed è difficile. Questa è la realtà. Quindi, dobbiamo accettare certe circostanze e non possiamo avere sempre delle belle giornate. Però sì, un air fence ci vorrebbe. Sono sicuro che ne prenderanno qualcuno dal nostro magazzino. Tra poco avremo la Safety Commission e sono sicuro che ne parleremo”.

Tornando alla sua giornata, Jonathan ha poi spiegato qual è stato l’inconveniente che lo ha rallentato nel corso delle FP1 di questa mattina: “Ho perso molto tempo perché abbiamo avuto un piccolo problema elettrico, per cui la moto continuava a spegnersi. Abbiamo operato per esclusione, quindi ho fatto spesso dentro e fuori dal box. Non ho avuto una buona sessione, ho fatto qualche giro, ma sono stato soprattutto al box per cercare di risolvere il problema e controllare. Fortunatamente, i ragazzi sono riusciti a trovare il problema nell’ultimo run e abbiamo cominciato le FP2 in una situazione normale”.

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