Bagnaia, Marquez e Martin: i 3 piloti più in forma sono nelle prime 3 posizioni anche a Misano. C’era da aspettarselo perché sono quelli che stanno facendo la differenza in sella e il cronometro non può dare che loro ragione.
“Siamo quelli messi meglio, non solo nel giro secco ma anche nel ritmo - conferma Jorge - Sono tante gare che Marc è veloce fin dal venerdì e lo sarà fino alla fine dell’anno. Per quanto riguarda Pecco, siamo a Misano e mi aspettavo fosse veloce. Pensavo che avrebbe faticato forse un po’ più con la morbida, come era successo a me, ma è stato rapido”.
In effetti, l’unica sorpresa per il pilota di Pramac sono state le sue difficoltà a sfruttare al meglio la copertura più soffice. “La mia giornata era andata molto bene al mattino, mi ero sentito incredibilmente bene, non riuscivo a credere quanto fossi veloce. Era tutto perfetto, non capita spesso”.
Al pomeriggio, però, le cose si sono complicate.
“Non avevo toccato la moto, ma nel pomeriggio, con la gomma morbida, ho iniziato ad avere problemi a fermare la moto - spiega - Ero nei guai a essere costante, il posteriore spingeva sull’anteriore e rischiavo di cadere. Abbiamo iniziato a cambiare molte cose e ogni volta miglioravo. Alla fine sono riuscito a girare in 1’31”5 con uno pneumatico che aveva 18 giri. È andata bene, ma non ho grandissima fiducia nella gomma morbida posteriore, mi sento molto meglio con la media e dovrò capire quale sia meglio per le due gare”.
Poi entra maggiormente nel dettaglio.
“Quando freno fatico a fare scivolare il posteriore, riprende aderenza e spinge molto, soprattutto alla prima curva, alla 8, alla 10. Non riesco a fermarmi e rischio di cadere. È complicato, abbiamo fatto delle modifiche nella giusta direzione, cercando di diminuire l’aderenza, per esempio usando molle più rigide per il momoammorizzatore, ma per me non è molto bello guidare così” lamenta Jorge.
Ora, però, il suo modo di affrontare le difficoltà sembra diverso che in passato. Martin è un pilota più maturo che sembra avere imparato dai suoi errori.
“Sono più rilassato, mi concentro modo su quello che posso controllare o su quello che posso fare per migliorare - dice - Alla fine, pensare che sono davanti per 20 punti o che sono dietro non serve a nulla. Devo rendere sempre al 100% a prescindere, accetto questa situazione e mi sento tranquillo, anche se non so se potrò mantenerla quando mi giocherò il campionato. Spero di stare comunque meglio rispetto a un anno fa. L’importante è sempre migliorare, penso che quest’anno la comunicazione con la squadra sia migliorata, abbiamo molta fiducia. Se mi sento solo? No, la mia moto va alla perfezione e non penso che Ducati farà nulla per impedirmi qualsiasi cosa”.
Il prossimo obiettivo sono le qualifiche.
“Nel giro secco dai sempre qualcosa di più, oggi ho fatto un paio di errori, ma penso che domani batteremo il record della pista perché il grip è incredibile” la previsione.
E tutti sanno quanto Jorge si esalti nella lotta contro al cronometro.
“Logicamente devi avere le cose sotto controllo, altrimenti ti ammazzi. Però ragioni curva per curva, entri in una e non sai se ci uscirai, dai il 100%. È uno sforzo fisico, ma soprattutto mentale perché devi avere moltissima concentrazione, non c’è nulla che ti possa distrarre” descrive le sue sensazioni.