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SBK, Canepa: "La MotoGP fu traumatica: la Ducati di Preziosi si spegneva in frenata"

L’INTERVISTA - “Una volta mi chiesero di fare i dritti per vedere se la moto usciva dalla ghiaia. La Superbike non deve diventare una semiMotoGP. I dati di Stoner erano impressionanti, il più delle volte lanciavo la moto pur di seguirlo. Toprak mi ha colpito per lo stile, sono ancora oggi stupito per il record di Jennings ”

SBK, Canepa: "La MotoGP fu traumatica: la Ducati di Preziosi si spegneva in frenata"
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Nicolò Canepa ha deciso di appendere il casco al chiodo. Il pilota ligure ha infatti comunicato mercoledì la propria decisione di ritirarsi condividendo con noi una lunga intervista alla vigilia del round di Magny-Cours della Superbike.

Tanti i temi affrontati assieme al pilota Yamaha: dagli esordi sulle due ruote passando per le esperienze maturate in MotoGP così come quella in Superbike fino all’Endurance tra aneddoti ed interessanti retroscena. In ultimo la decisione di chiudere un capitolo per poi aprirne uno nuovo il prossimo anno, sempre con Yamaha.

Ecco un estratto di quanto ci ha detto Nicolò.

“Ho iniziato a maturare questa scelta sul finale della passata stagione – ha esordito – dentro di me sapevo che questa sarebbe stata l’ultima stagione e l’ho vissuta in maniera molto serena e tranquilla. Ho infatti corso senza pressioni e senza la necessità di dover dimostrare qualcosa. Adesso c’è ancora un’ultima gara del Mondiale e spero di chiudere al meglio questo Campionato”.

Nel Mondiale Endurance hai scritto la storia, ma c’è anche un record che ancora regge, quello di Jennings.
“Cavoli, è vero, che memoria! C’è questo record che dura da più di dieci anni ed è incredibile che nessuno sia riuscito ad abbatterlo. Ricordo che utilizzai l’EBR.

Ripercorrendo la carriera di collaudatore immagino tu abbia provato tantissime cose. C’è un ricordo che ancora oggi ti accompagna?
“Ricordo la prima volta che provai la Ducati MotoGP, dato che mi chiamarono a sostituire il loro collaudatore. Preziosi aveva inventato un sistema che, per risparmiare in termini di consumi, nel momento in cui toccavi il freno la moto si spegneva. Immaginate la staccata alla San Donato, a 340 km/h, con la moto che si spegne e non senti più alcun rumore:  è stata una cosa traumatica. Era un sistema molto particolare quello, che ancora oggi ricordo. C’è poi un’altra cosa”.

Quale?
“Una volta mi chiesero di fare dei dritti alla San Donato per vedere se la moto riusciva ad uscire dalla ghiaia”  

Tra i piloti invece chi ricordi?
“Guardare i dati di Stoner fu impressionante. Ai tempi ero giovane e anche un po’ matto. Il più delle volte lanciavo la moto pur di provare a seguirlo. Ovviamente c’è anche Toprak tra i piloti di cui conservo un ottimo ricordo, dato che il suo è sempre stato uno stile unico e a dir poco impressionante. Grazie a lui e a tutto il nostro gruppo di lavoro siamo arrivati a vincere il titolo”.

Cosa pensi di questa Superbike?
“L’avvento dell’elettronica di oltre 10 anni fa è stata importante, inoltre l’aerodinamica ha cambiato molto così come le gomme. Le moto di serie non possono essere limitate ed è bello vedere moto sempre più performanti. Il fatto è che la SBK non deve diventare una semiMotoGP, evitando quindi di estremizzare le prestazioni e livellari i valori”.

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