Per tornare sul primo gradino del podio Marc Marquez ha impiegato 1.043 giorni, ecco perché il suo weekend magico di Aragon è stato accolto da un po' tutto il paddock con il sorriso. Che possa stare simpatico o meno, il pilota di Cervera ha segnato in maniera innegabile la MotoGP contemporanea, dando vita ad un sodalizio vincente con Honda interrotto soltanto dalle conseguenze dell'incidente patito a Jerez nel 2020 che lo hanno portato ad una presenza in griglia ad intermittenza, dovuta. a ben quattro perazioni al baraccio destro, fino al divorzio dalla sua squadra per tentare la strada Ducati col team Gresini.
Ed è proprio con loro che l'otto volte iridato ha interrotto il digiuno facendo tirare un sospiro di sollievo alle persone a lui vicine, a partire dal manager personale Jimmy Martinez, campione spagnolo di wakeboard che ad AS, ha confessato: "Sono molto felice perché come tutti sanno è stato un cammino davvero difficile. Spero possa essere considerata come una lezione, specialmente per i più giovani, a non gettare mai la spugna e di andare avere davanti con altre celebrezioni del genere".
Protagonista di un vero e proprio calvario, il 31enne è riuscito a tornare pian piano al livello a cui era abituato. "Marc è un ragazzo che è stato toccato da Dio e questo è chiaro. Non so se ci sono molti sportivi che hanno passato quello che ha passato lui e hanno mantenuto la motivazione, Non so se ci siano molti sportivi che abbiano vissuto quello che è toccato a lui e siano stati in grado di mantenere alta la motivazione, accettando di interrompere uno dei contratti più lunghi della storia della sport e rinuciare a tutto. Lo vediamo in molti sport, come il golf, il calcio e così via: quasi tutti vanno nei Paesi arabi e questo ragazzo ha fatto esattamente il contrario solo per vincere. Ci sono pochissimi sportivi nella storia che lo hanno fatto e credo che meriti molto rispetto e ammirazione", ha proseguito l' erede di Alzamora tirando una stoccata a chi, in altre discipline, accetta le lusinghe degli arabi per una mera questione economica.
Proprio questo suo carattere coriaceo e la capacità di entrare immediatamente in sintonia con la Desmosedici potrebbero essere stati i due elementi decisivi per la sua promozione nella scuderia ufficiale ai danni di Jorge Martin. "Senz'altro l'essere stato subito forte e competitivo con una moto completamente nuova ha aiutato", ha rimarcato, prima di non escludere una separazione da Red Bull.
"Abbiamo già detto addio a grandi compagni di viaggio come Repsol e Honda, per cui non si può mai sapere. Vedremo cosa succederà dato che mancano ancora diversi mesi. Da subito ci siamo mossi per cercare il massimo delle prestazioni. La categoria si è evoluta parecchio e adesso se non hai una moto forte è difficile lottare per la vittoria", ha concluso.