La domenica di Aragon ha infuocato gli animi degli spagnoli accorsi sul circuito per ammirare le prodezze di un Marc Marquez perfetto nel weekend spagnolo. Mentre però il maggiore dei fratelli Marquez chiudeva il cerchio conquistando la prima vittoria in classe regina sulla Ducati, tornando così a vincere a distanza di due anni e mezzo, il fratello Alex , partito quinto in gara, sognava di condividere nuovamente la gioia del podio col fratello come già successo al Sachsenring. Il sogno si è però spento al 18° giro alla curva 13 con un contatto tra la sua GP23 e la GP24 di Bagnaia che , risalendo la classifica, aveva approfittato di un suo errore per superarlo all'esterno. La GP23 si aggancia così alla moto di Bagnaia ed i due piloti finiscono nella ghiaia, col pilota italiano incastrato sotto le due moto. I due piloti ne usciranno fortunatamente entrambi illesi, ma le accuse reciproche sulle colpe legate all'evento e le relative conseguenze in ottica di campionato fanno discutere.
"Fortunatamente sto bene" - racconta ai giornalisti Alex Marquez dopo l'incidente in cui lui e Bagnaia sono rimasti coinvolti alla curva 13 - ero andato leggermente largo alla 12, saranno stati meno di due metri, ma eravamo entrambi al limite. Ha deciso di attaccarmi dall'esterno, voglio essere chiaro, oltre a non averlo visto non sapevo neanche si trattasse di Bagnaia, non me lo segnalano al passaggio al muretto. Avevo già iniziato a piegare ed ero girato verso la curva perchè davanti avevo un muro, ma la gara è finita per entrambi come si è visto".
Avresti avuto un contatto con Pecco in ogni caso quindi.
"Si, sarebbe successo anche se fossi stato più lento ed inoltre stavo rientrando perchè ero leggermente fuori traiettoria. Pecco ha deciso di compiere quel sorpasso dall'esterno, è stata una mossa coraggiosa da parte sua, sapeva dove mi trovavo e avrebbe potuto lasciarmi quantomeno un metro. Se c'era qualcuno che avrebbe potuto evitare l'impatto era lui, non l'ho visto arrivare e non mi aspettavo di certo un contatto. Siamo finiti pericolosamente vicino al muro".
La versione di Pecco è che essendo andato largo avresti dovuto prestare più attenzione nel rientrare in traiettoria.
"Sarei stato d'accordo con lui se fossi uscito dal tracciato e fossi rientrato dal verde. E' lui che ha cercato il sorpasso quindi avrebbe dovuto prestare più attenzione, e avendo tentato l'attacco dall'esterno non poteva non sapere che chi si trovava all'interno non avrebbe potuto chiudere del tutto la linea, non mi ha lasciato spazio di manovra e non ero così lontano dal centro della traiettoria. Penso che avrebbe potuto superarmi anche altrove, ed è ciò che ho detto anche in race direction. Ognuno ovviamente ha la propria opinione, il risultato però non cambia, zero punti per entrambi".
Hai detto che non sapevi che si trattasse di Bagnaia. Se lo avessi saputo sarebbe cambiato qualcosa?
"No, ma l'ho voluto specificare per evitare polemiche sul fatto di dover prestare più riguardo a chi si gioca il campionato. Non sapevo di avere Bagnaia dietro di me e non ho potuto evitare il contatto".
Se anziché lottare per il podio fossi stato più indietro in classifica, avresti comunque tentato di difendere la posizione in modo aggressivo?
"Secondo me non sono stato aggressivo. Mi è successo un episodio simile nei primi giri quando Martin ha sorpassato Acosta tra le curve 8 e 9, lì ho deciso di aspettare perchè sapevo che se avessi provato dall'esterno mi sarebbero stati addosso. Ho la filosofia che non importa in che posizione ti trovi, devi sempre lottare ma ripeto, non sono uno stupido e non ero così lontano dalla linea".
Sei stato chiamato dagli steward per spiegare le tue ragioni, hai avuto modo di confrontarti direttamente con Pecco?
"Siamo stati chiamati entrambi, ma siamo andati separatamente ed ho spiegato le mie ragioni. Davanti alle telecamere a caldo ho evitato di farlo, ma ho già parlato anche con gli uomini di Ducati. Con Pecco ho sempre avuto un buon rapporto".
Senza questo incidente pensi che avresti conquistato il podio?
"Fino all'incidente era stato un buon weekend. Stavo gestendo le gomme prima di dare un ultimo strappo negli ultimi giri, penso che avrei potuto lottare, sopratutto qui nel circuito di casa".
Hai avuto modo di parlare con Marc in merito alla sua vittoria?
"No, sono molto contento per lui ovviamente, ma ero troppo impegnato nel camion a gestire questa situazione. Se lo merita, ha lavorato molto per questo obiettivo e per raggiungerlo ha sofferto molto".
Le condizioni del tracciato hanno influito in qualche modo?
"Il contatto è avvenuto troppo velocemente, non c'era nulla che avrebbe potuto influenzare diversamente ciò che poi è successo", chiarisce infine Alex Marquez.
In merito all'incidente la race direction, dopo aver ascoltato entrambi i piloti, conviene invece che le condizioni del tracciato abbiano contribuito al contatto tra i due ducatisti, e che nessuno dei due sia esclusivamente responsabile, archiviando così la questione.