Si è chiusa con un Round di anticipo la lotta per il titolo di Campione 2024 del CIV Superbike. Michele Pirro ha infatti conquistato la sua settima corona nella classe regina del Campionato Italiano, nonché il decimo titolo tricolore in carriera, chiudendo al secondo posto l’ultima manche di gara sul tracciato del Mugello. Accompagnato sul podio dal vincitore della corsa, Luca Bernardi, e dal penalizzato Alessandro Delbianco.
Proprio i due piloti chiamati a inizio stagione a contendersi il ruolo di “anti-Pirro”, che lo scorso anno fu di Lorenzo Zanetti. Una parte che il romagnolo e il sammarinese hanno cercato di recitare fino all’ultimo, pur non riuscendo nell’impresa di ritardare di un altro anno l’appuntamento tra il pugliese e la sua decima stella.
“Due anni fa ho tenuto aperto il campionato perché Michele ha avuto un problema tecnico proprio qua al Mugello e io ho vinto la gara. Non è sfortuna: sono le gare, a volte succede - ha commentato Delbianco tracciando il bilancio del suo weekend - Mi sentivo bene in moto e, anche se non eravamo i più veloci in rettilineo, però avevo un sacco di grip e una moto incredibile. Questo è stato forse il weekend in cui sono stato più competitivo nella mia carriera nel Campionato italiano. La sfortuna non è stata quella che ho avuto ieri, bensì quello che è successo dopo”.
Le conseguenze del radiatore bucato sabato sono infatti andate al di là del ritiro in Gara 1. “Ieri pensavamo che il sasso finito sul radiatore non avesse fatto nulla di grave e stamattina sono stato velocissimo nel Warm Up, ma poi ci siamo resi conto che il motore non poteva affrontare la gara e il mio team ha fatto un miracolo cambiandolo in tre ore e riscrivendo le mappe da capo. La moto non era perfetta, ma il team ha fatto comunque un miracolo, perché ero veloce anche se non ero più competitivo quanto lo ero stato in questi giorni - ha raccontato - Dispiace non aver provato a dare più fastidio a Michele andando verso Imola e giocarcela all’ultima, ma il titolo non l’abbiamo di certo perso qua. Non è il risultato che avrei voluto, ma mi sono divertito lo stesso e sono comunque soddisfatto e orgoglioso di questo weekend, perché la velocità e quello che abbiamo fatto sono stati incredibili. Ora spero di riuscire a ‘incastrarmi’ con una bella Yamaha al Mondiale. Mi piacerebbe moltissimo”.
Delbianco, Bernardi e Conforti rendono merito alla costanza di Pirro
Il riminese rende onore al suo avversario. Convinto che Pirro abbia ampiamente meritato il titolo, nonostante le circostanze che hanno portato alla sua incoronazione.
“In generale, un titolo va sempre meritato ed è normale che lo sia quando vinci otto gare su dieci. Noi stiamo facendo il nostro massimo per dargli del filo da torcere e secondo me siamo sempre più vicini. - ha sottolineato - A volte ci siamo complicati la vita da soli, come abbiamo fatto io e Luca quest’anno a Misano, o in altre occasioni. Anche Michele è umano e fa degli errori e anche lui è caduto due volte, però un titolo è sempre meritato. Quello che sto imparando in questi anni è che il campionato è talmente corto che non bisogna commettere errori, in particolare all’inizio delle gare. Proprio come ha fatto Luca oggi, o come fa Michele tutte le domeniche. È questo secondo me il vero valore per vincere dei titoli”.
Parole a cui fanno eco quelle del pilota Aprilia, la cui stagione ha fortemente risentito della caduta sofferta nel Round d’apertura del campionato.
“La prima gara, in cui ero particolarmente in forma, ho tirato una bella mina e da quel momento sono tornato un po’ indietro. Secondo me, nelle altre gare non ero più fortissimo a livello mentale, non ero in formissima, mentre adesso sono ritornato sul pezzo. Michele si è meritato sicuramente il titolo perché ha vinto tantissime gare. Ha un buon pacchetto, e come ha detto anche Delbianco, lui ci mette la costanza. Noi sappiamo di essere veloci. Dobbiamo solo fare un passo in più, perché il campionato è corto e non bisogna commettere errori” ha affermato Bernardi, tornato finalmente a lottare per le posizioni che merita.
“Sono veramente molto contento - ha detto in relazione alla sua prima vittoria dell’anno - Oggi sono partito proprio con l’idea di vincere. Volevo vincere a tutti i costi e ho fatto del mio meglio, pur sapendo di non essere perfettamente a posto. Mancava una vittoria e questa è stata merito di tutti i miglioramenti e del lavoro svolto con il team. Ci voleva!”.
Per avere informazioni su quanto sia importante essere costanti per vincere un titolo, basta citofonare al team manager di Broncos Racing, Luca Conforti, che ci ha spiegato come la regolarità sia stata proprio una dei fattori chiave della vittoria di Zanetti.
“È una delle caratteristiche di Lorenzo: è un pilota molto solido, che non fa errori, e anche noi abbiamo lavorato molto bene a livello di squadra, perché abbiamo disputando una stagione con un’intensità incredibile, senza mai sbagliare nessuna mossa a livello di assetto e di elettronica, mettendo anche il pilota nelle condizioni di sbagliare di meno. È stato un anno dove abbiamo tirato fuori il nostro meglio. D’altro canto anche Michele ha fatto degli errori e così siamo riusciti a ottenere questa grande vittoria, che purtroppo non ci siamo goduti così tanto”, ha detto ai microfoni di GPone.com.
“Sono contento per Pirro perché si è sempre impegnato in questo campionato, affrontandolo con grande professionalità e bisogna dargli il merito di essere stato per anni un riferimento e di essere ancora protagonista anche adesso che gli anni passano - ha aggiunto il lombardo, commentando il decimo titolo agguantato da Michele - È un campionato super meritato il suo e sono contento per lui, anche se dal mio lato è un grande dispiacere aver tenuto la moto ferma anche qui, perché questo è un campionato importante per noi, ma l’infortunio sta mettendo in difficoltà Roberto e siamo in dubbio anche per Imola”.