Davide Brivio è tornato a fine 2023 al suo grande amore, ovvero la MotoGP. Ha vissuto una bella esperienza in Formula 1 con Alpine, ma il richiamo delle due ruote è stato irresistibile ed ha trovato una nuova casa in Trackhouse, con questa grande sfida costituita dal debutto di una compagine americana in MotoGP. Pochi giorni fa è stata ufficializzata la lineup di piloti per il futuro della squadra, con Raul Fernandez che sarà l'uomo di punta e Ai Ogura che rappresenterà la scommessa.
Abbiamo incontrato Davide nel paddock di Aragon, parlando di tantissimi argomenti con un manager che nella sua carriera ha vissuto tutta l'evoluzione della MotoGP, la crescita inarrestabile del fenomeno Rossi, la sfida con la Suzuki culminata nel mondiale vinto da Joan Mir. Abbiamo affrontato tanti argomenti, anche approfittando della conoscenza di Davide del mondo rappresentato da Liberty Media, una realtà che ha imparato a conoscere in Formula 1 e che presto metterà la sua firma anche sul modo di intendere la MotoGP.
Ormai sei tornato padrone di questo paddock!
"Ma no dai, non mi sono mai sentito padrone di questo paddock, non esageriamo! Sono qui come tanti altri a fare il mio lavoro tranquillamente. Devo dire che non è cambiato molto dai primi mesi ad ora, stiamo semplicemente cercando di fare il nostro lavoro al meglio come sempre".
Commentiamo la scelta dei piloti Trackhouse, una coppia che hai voluto tu oppure è stata una discussione allargata?
"La scelta dei piloti è stata presa in Trackhouse ed ho ovviamente partecipato alla discussione. Per me rappresenta anche l’inizio di un progetto, noi siamo arrivati quest’anno e tardi, quando ormai era tutto già fatto. Siamo in una fase di apprendistato, vogliamo imparare a capire come gestire questa MotoGP, stiamo creando l’identità della nostra squadra qui. Dovevamo scegliere i piloti con un ceto anticipo e quindi abbiamo deciso di partire con un progetto nuovo, volevamo dare una rinfrescata".
Avrete un bel mix alla fine.
"Si, Raul sarà al suo quarto anno in MotoGP, ha una esperienza tale da poter esprimere con costanza il talento che noi pensiamo abbia. Puntiamo su di lui per certe cose, ma dipende anche da tante altre cose come il livello di competitività della moto, degli avversari. Ma Raul l’anno prossimo sarà pronto per questa opportunità, per dimostrare quello che vale. Una parte del nostro progetto è proprio metterlo in condizione di mostrare tutto quello che vale".
Nell'altra metà del box c'è una bella sorpresa.
"L’altra metà del progetto riguarda un pilota giovane e debuttante ed abbiamo scelto Ogura perché ci ha davvero impressionato per quello che sta facendo in Moto2, per il suo approccio alle gare, per diversi fattori direi. Noi pensiamo che abbia uno stile di guida che può evolversi bene per la MotoGP, poi è uno che in gara non molla mai, anche quando è in difficoltà. Certo, quando scegli un pilota è sempre una piccola scommessa, ti basi su tanti elementi, poi chiudi gli occhi, lo scegli e speri che vada tutto bene. Ma è così anche con quelli affermati. Prendiamo Martìn e Bezzecchi che verranno in Aprilia. Sono due ottimi piloti, direi grandissimi piloti. Però dobbiamo vedere come si adatteranno. Anche Vinales e Bastianini sono fortissimi, ma dobbiamo vedere come si adatteranno alla KTM. Con i rookie poi questi dubbi sono ancora di più se vuoi. Però alla fine si deve scegliere e l’abbiamo fatto. Raul e Ai sono un nuovo progetto che parte dal 2025, la vedo così".
Parliamo di altro, ovvero dell'avvento di Liberty Media che tu conosci bene. Cosa ne pensi?
"Per me l’arrivo di Liberty Media per la MotoGP è una grandissima opportunità, perché questo sport può solo crescere e migliorare. Liberty Media ha gli strumenti e le strategie per aumentare l’audience della MotoGP, la sua diffusione territoriale, il modo di coinvolgere il pubblico che viene ad assistere alle gare. Questo può solo fare del bene al nostro sport".
Un bel tempismo per Trackhouse!
"Certo siamo americani come lo è Liberty Media, ma non credo che faccia poi tanta differenza per noi. Così come non ha fatto differenza per tante squadre spagnole nel mondiale che è gestito da Dorna. La cosa interessante secondo me è la differenza di mentalità che c’è tra il mondo americano e quello europeo nel vivere lo sport. In USA lo sport è spettacolo, è puro show, c’è più attenzione verso il pubblico. Si cerca di creare una vera esperienza, l’evento sportivo è spesso un pretesto per riunire persone, farle divertire".
In certi casi sembra che lo sport sia quasi un elemento di contorno o sbaglio?
"Pensiamo alla Nascar, alla NBA, al Supercross negli stadi. Si tratta di fare un grande show. Magari una partita di basket dura poco più di un’ora, ma le famiglie passano una giornata allo stadio, mangiano lì, ci sono musica, spettacoli, coinvolgimento. Questo succede anche in F1, io sono stato a Zandvoort e lì durante il fine settimana del GP sembra di essere in una discoteca a cielo aperto. Musica sempre, gente che balla, si diverte. Sembra quasi che la gente sia lì per seguire la F1, ma soprattutto per vivere una esperienza, divertirsi oltre il puro evento sportivo. Magari sto estremizzando, ma penso sia bello immaginare anche una gara in MotoGP in cui gli appassionati vengono non solo a vedere la gara, ma anche a divertirsi alla grande per tutto il tempo".
Parliamo del presente: c'è un dominio di Ducati, secondo te cambierà qualcosa a breve oppure si rischia di dover aspettare il 2027 e il nuovo regolamento?
"In un momento di dominio per una Casa, le cose non cambiano velocemente. A volte sono dei cicli nello sport e bisogna lavorare per invertire la tendenza o almeno rendere le cose un pochino più difficili per quelli che stanno dominando. Noi siamo felici della collaborazione con Aprilia, avremo sempre moto ufficiali, un grande supporto da loro. Penso che siamo in una posizione privilegiata come Trackhouse, perché abbiamo questo tipo di supporto dalla Casa ed è proprio la Casa che in questo momento sembra l’unica a poter impensierire la Ducati. Siamo degli sfidanti. Cercheremo di lavorare al massimo con Aprilia per cercare di chiudere questo gap".
Cosa manca alla RS-GP per giocarsela alla pari?
"Secondo me la RS-GP è una moto super competitiva, quello che forse ancora ci manca è trovare una costanza di prestazioni su tutte le piste, cercare di performare ovunque al massimo delle nostre possibilità che sono poi alte. Credo sia questo l’ambito su cui stiamo lavorando tanto con Aprilia".