Non capita spesso di vedere Bagnaia al penultimo posto della classifica, ma è quello che è successo questa mattina ad Aragon. Nelle FP1 sembrava di vedere in pista un altro pilota ma, come sempre, per tutto esiste una spiegazione. “C’è stato qualcosa di cui non posso parlare che non ha funzionato per niente” quella del campione del mondo. Inutile cercare di estorcergli ulteriori dettagli, l’unico altro commento sul fattaccio è stato che quel particolare “aveva dato tanti problemi già in passato, ma non riguarda la moto”.
Resta il fatto che ha complicato molto la vita di Pecco.
“Ho perso completamente il turno, non ho potuto provare nulla - ha continuato - Quindi abbiamo dovuto rifare tutto il programma per il pomeriggio, anche se non c’era molto tempo per completare il lavoro. Una volta capita la direzione da seguire, abbiamo fatto quei passi in avanti enormi che avremmo dovuto fare al mattino. Purtroppo, ogni tanto, sono cose che capitano. È stato un peccato sia successo in una pista così particolare e con un asfalto nuovo, dove partire con il piede giusto sarebbe stato fondamentale, soprattutto considerando i miglioramenti nel pomeriggio”.
La giornata è stata comunque salvata e, se il 6° tempo in pre-qualifica non è entusiasmante, è servito a fargli guadagnare la Q2.
“Alla fine sono contento dell’ultimo giro con la gomma media usata, ho fatto un buon tempo - ha osservato Bagnaia - Quando invece ho montato la morbida al posteriore, non mi aspettavo così tanto grip perciò abbiamo fatto per l’ultima uscita un’altra piccola modifica alla moto che mi ha permesso di migliorare ancora, senza la bandiera gialla sarei stato vicino ai primi 3. In ogni caso, va bene così, la giornata nell’insieme è stata positiva: sono nei primi 10, domani sappiamo quale direzione prendere e sicuramente faremo un grosso passo in avanti”.
Servirà per riprendere Marquez. Naturalmente in tanti si chiedono se al MotorLand la GP23 non sia avvantaggiata.
“La differenza di cui tutti parlano fra le due moto non c’è, sono molto simili come continuo a dire. Comunque, qui è più Marc a fare la differenza - la risposta del piemontese - Questa pista gli viene particolarmente bene e probabilmente è partito con un setup con cui si è trovato particolarmente a suo agio, infatti è stato velocissimo già nella prima sessione. È una questione di sensazioni”.
Quelle che deve trovare Pecco.
“Domani posso essere più vicino, però Marc è forte, fa la differenza nei due settori centrali della pista, mentre a me manca ancora qualcosa - rifletteva - In questo momento, Marquez è l’uomo da battere sia sul giro secco sia per il passo, ma credo di potere chiudere il gap”.
Anche perché la pista migliorerà.
“L’asfalto nuovo dà delle sensazioni veramente strane, perché c’è un grandissimo grip in accelerazione, ma davanti è un disastro - ha spiegato Pecco - Non puoi frenare, non puoi entrare in curva in un certo modo, perdi tanto tempo, ma quando capisci come fare sfrutti l’aderenza al posteriore. È un po’ l’opposto di quello che succede di solito”.
Detto questo, la sua previsione per domani è ottimista.
“Secondo me miglioreremo ancora tantissimo, in qualifica andremo sotto il 1’45”. Sicuramente la pista migliorerà e le temperature saranno più basse, bisognerà solo capire se l’asfalto non butterà fuori olio o umidità, vedremo. Anche nelle altre classi si abbassavano i tempi di mezzo secondo per volta, è una questione di pulizia dell’asfalto” ha concluso.