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MotoGP, Quartararo: “Stiamo guidando la M1 come si guidava la Ducati quattro anni fa”

“Dobbiamo guidare così perché la Yamaha non riesce a curvare e abbiamo davvero poco grip e questo significa che c’è qualcosa che non va. Dobbiamo evolvere e trovare grip al posteriore. Passare a un V4? È un’opzione da considerare”

MotoGP: Quartararo: “Stiamo guidando la M1 come si guidava la Ducati quattro anni fa”

Lasciata l’Austria senza mettere nemmeno un punto in tasca, in Yamaha si continua a lavorare a pieno regime per cercare di ritrovare competitività e risultati. Ma nonostante le tante novità provate nel recente test svolto a Misano, le prospettive non sembrano particolarmente incoraggianti alla vigilia del Round di Aragon. Una tappa in cui Fabio Quartararo non si aspetta una musica particolarmente diversa da quella ascoltata sin ora.

“Non so se andrà meglio. Mi aspetto lo stesso qui, ma di sentirmi un pochino meglio - ha affermato parlando delle sue aspettative per il weekend - Abbiamo provato tantissime cose nel test a Misano. Purtroppo non tutto ha funzionato come ci aspettavamo, ma questo fine settimana useremo la nuova aerodinamica che abbiamo provato lì e che adotteremo da qui a fine stagione”.

Se sul fronte dell’aerodinamica è stato fatto qualche progresso, diverso è il discorso a livello di motore e telaio.

“A Misano abbiamo provato un nuovo telaio e un nuovo motore. Il feeling era leggermente migliore con il nuovo propulsore, ma il tempo sul giro era lo stesso. Quindi, è un po’ complicato. Il nuovo telaio non andava bene, ma stiamo cercando di capire come migliorare a livello di grip, perché faticavamo già negli anni scorsi rispetto agli altri e adesso abbiamo ancora meno aderenza rispetto a quanta non ne avessimo due anni fa - ha spiegato il pilota francese - Secondo me, il giorno in cui troveremo il grip faremo un grande passo avanti, anche se il motore e l’elettronica non sono i migliori. Ma la domanda è come trovare l’aderenza”.

In occasione del test in Riviera, il nizzardo ha avuto modo di confrontarsi sulla questione anche con Andrea Dovizioso, tornato in sella alla M1 per sostituire il collaudatore Cal Crutchlow. 

“Pur essendo sempre lo stesso marchio, dal 2022 a oggi abbiamo cambiato stile di guida ogni anno. Adesso abbiamo una guida visivamente più simile a quella adottata in passato dalla Ducati, che si fermava molto e non aveva tanta velocità in curva. La nostra moto non riesce a curvare, quindi è principalmente per questo che stiamo guidando in questa maniera e il grip è veramente basso. Dovi ha guidato piuttosto bene a Misano - ha commentato Fabio - Ovviamente, ha bisogno di più tempo per essere veloce, ma anche lui, come noi, ha detto che l’aderenza è davvero scarsa. Alla fine, quando monti la gomma nuova, non c’è niente che puoi fare”.

Continuando a parlare del modo in cui va guidata la M1 ha aggiunto: “Ora la Ducati ha molta più velocità in curva, il nostro stile è un po’ come quello che adottavano quando Dovizioso correva con loro, circa quattro anni fa. Quattro anni sono tanti, quindi se noi facciamo ciò che loro facevano allora, significa che c’è qualcosa che non va. Credo che lui si sia adattato abbastanza rapidamente proprio per via di questo stile di guida, ma adesso dobbiamo cercare di evolvere e cercare di trovare il grip al posteriore, in frenata, in piega e in trazione, per poter migliorare veramente”.

Dove manca il grip alla Yamaha? In ingresso o in uscita di curva?
“Ovunque. È questione di meccanica - ha risposto Quartararo - Sul bagnato si sente molto di più e per noi la differenza in pista, con o senza grip, è molto più alta che per Ducati. Nel test a Misano sul bagnato era terribile, non potevo nemmeno mettere il ginocchio a terra. Abbiamo bisogno di molto più grip al posteriore. Sappiamo che la nostra moto è molto più bassa rispetto alla loro, che sono più alti e in una posizione differente, ma noi non possiamo fare la stessa cosa perché la nostra moto è completamente diversa: loro hanno un motore V4 e noi un quattro in linea e non abbiamo grip meccanico. È un po’ complesso, ma da qui a fine anno dobbiamo cercare aderenza, soprattutto per fermare la moto e piegare velocemente, perché adesso il posteriore viene avanti in piega e hai la sensazione di poter fare un highside in ogni singola curva. È piuttosto complicato riuscire a capire davvero la reazione della moto”.

Sebbene la Casa di Iwata si stia dando da fare i frutti dei suoi sforzi tardano ad arrivare. Il campione del Mondo 2021 può comunque ritenersi soddisfatto dei progressi e del lavoro svolto, o si sarebbe aspettato di più?

Entrambi. Mi aspettavo di meglio. Mi aspettavo di fare un passo avanti dall'inizio della stagione ad oggi e di essere un po’ più vicini, però mi piace come sta andando il progetto e mi aspettavo di avere un team satellite, Yamaha che sta portando avanti diversi progetti ancora confidenziali, e un miglior test team dal prossimo anno - ha puntualizzato - Penso che avere quattro moto ufficiali ci aiuterà molto a migliorare la moto, perché adesso Ducati raccoglie molti più dati in una singola sessione di noi in un intero weekend. Il progetto sta andando come mi aspettavo, ma mi aspetto di essere molto più veloce”.

El Diablo è poi tornato sulla questione del motore e sulla specifica provata di recente a Valencia, che sembrava essergli piaciuta.

“L’abbiamo provato. In pratica è un motore con una base di due anni fa. È molto vecchio, ma a Misano abbiamo provato una nuova specifica su una base di quest’anno e, come dicevo, le sensazioni erano migliori, ma non c’era il potenziale. Però credo che la priorità al momento non sia questa, ma il grip - ha sottolineato - Il motore mi è piaciuto in particolare perché era molto più facile da gestire ma non aveva potenziale e in questo momento preferisco soffrire ed essere veloce che guidare la moto più facilmente”. 

Il V4 potrebbe rappresentare un’opzione concreta per il futuro?

“Penso che dobbiamo considerare tutte le opzioni, e che questo sia un aspetto di cui parlare più con gli ingegneri che con me, perché alla fine non ho mai guidato un V4 - ha osservato Quartararo - Ma guardando le moto che funzionano, hanno tutte questo tipo di motore. È vero che la Honda sta facendo fatica, ma alla fine noi siamo gli unici ad avere un quattro cilindri in linea. Quindi, forse, c'è qualcosa da considerare”.

Difficile però pensare che la Casa giapponese decida di rivoluzionare il motore della MotoGP prima del 2027, anno in cui entrerà in vigore il nuovp regolamento tecnico.

Ho visto molte cose strane, quindi non sarebbe una cosa strana per noi - ha commentato Fabio - Ad essere sincero però non ho una risposta perché non so se avremo un V4 o no e il 2027 è ancora molto lontano. Magari non sarò nemmeno più con Yamaha nel 2027”.

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